PALERMO – Cambia il terreno, ma non il luogo. E soprattutto continua il dialogo con l’amministrazione comunale. Il progetto di Ikea di sbarcare a Palermo diventa sempre più concreto: dopo l’annuncio dello scorso marzo del colosso svedese di voler aprire i battenti anche nel capoluogo siciliano, visto il successo del punto vendita di Catania, vanno avanti i contatti con le istituzioni locali per trovare le condizioni ideali.
Un’impresa non facile, visto che il marchio dei mobili facili da montare ha posto condizioni precise: acquistare terreni secondo procedure trasparenti per evitare spiacevoli sorprese, firmare un protocollo di legalità con la Prefettura e posizionarsi accanto al polo commerciale di Roccella dove sorgono già il Forum, Leroy Merlin e Ucicinemas. Poche ma semplici richieste a cui Palazzo delle Aquile sta cercando di rispondere, pur di non perdere la grande occasione. Tramontate le ipotesi della Bandita e della zona industriale di Brancaccio, dove Ikea avrebbe dovuto abbattere e poi costruire di sana pianta con una lievitazione dei costi non indifferente, gli emissari scandinavi starebbero puntando a un altro terreno. Non più quello individuato in un primo momento, ovvero dall’altro lato dell’autostrada rispetto al Forum, quindi a nord, ma alle spalle del centro commerciale. La vicinanza con il Forum, infatti, è stata una delle condizioni fondamentali poste dal colosso del mobile che ha comportato l’esclusione di altre zone della città o della provincia. Non è un mistero, infatti, che il polo commerciale di Roccella sia, tra quelli esistenti per adesso, il più redditizio: capace cioè di attirare la porzione sud di Palermo, che ne era sprovvista, ma anche una serie di comuni limitrofi della costa orientale. Inoltre è vicino al capolinea della linea 1 del tram, al parcheggio di scambio per i pullman che è ancora in costruzione, al passante ferroviario e all’autostrada, sebbene rimanga aperta la questione delle bretelle da completare. Del resto, anche a Catania il punto è vicino alle “Porte”, a Decathlon e all’aeroporto.
L’intenzione di Ikea sarebbe quella di puntare su un terreno agricolo per abbattere i costi, il che renderebbe però necessaria una variante; inoltre gli svedesi puntano molto sulla legalità e per questo hanno chiesto alla Prefettura un protocollo ad hoc e per giunta in tempi brevi, così da avere certezze sui terreni interessati. Palazzo delle Aquile, dal canto suo, non ha intenzione di farsi sfuggire l’occasione di poter aprire in città un nuovo punto vendita che darebbe lavoro a centinaia di persone, pur dovendo fare i conti con la scontata ostilità dei commercianti della zona che temono la concorrenza di un marchio noto come quello scandinavo. Nella trattativa, però, non ci sarebbe spazio per altre “compensazioni” a favore della città: già l’apertura del punto vendita, per gli svedesi, sarebbe sufficiente.
Del resto la politica del colosso è nota: molto verde, strutture ecologiche e positive ricadute sul territorio con almeno il 20% degli articoli prodotti in loco. Il progetto, ancora alle battute iniziali, prevedrebbe un investimento da 50 milioni, tra i 300 e i 400 posti di lavoro diretti e indiretti, per un’area grande circa 100mila metri quadrati di cui solo 36mila occupati dalle strutture. Il 25% dei clienti del punto vendita catanese vengono proprio da Palermo, così gli scandinavi hanno ben pensato di aprirne uno direttamente nel capoluogo. Sperando che non finisca come nel 2009, quando il tutto si arenò a favore della parte orientale dell’Isola.