PALERMO – Alto, biondo, occhi azzurri. Igor viene definito un “angelo” dai suoi amici, sia per il suo aspetto, che per il suo carattere, descritto “solare e sempre disponibile”. Il ragazzo di 27 anni che oggi all’alba ha perso la vita in un violentissimo schianto contro un albero, alla Favorita, di amici ne aveva tanti. Attraverso i motoclub palermitani aveva conosciuto decine di appassionati delle due ruote e il suo lavoro gli aveva permesso di entrare in contatto con tantissime persone provenienti da ogni parte del mondo.
Igor Accardo Palumbo, infatti, oltre ad essere un motociclista, faceva l’animatore nei villaggi turistici. Dopo il diploma all’Accademia delle Belle Arti aveva lavorato in Sardegna, in Turchia, a Capo Verde, e a novembre sarebbe nuovamente partito per l’estero, ad attenderlo c’era una nuova stagione all’insegna del divertimento. “Sì – racconta Marica Vajana – lui lo definiva “il lavoro più bello del mondo” ed era anzitutto uno svago. Non gli pesava spostarsi. Ogni volta tornava a Palermo con decine di nuovi contatti, era un ragazzo gioioso”.
Marica è una delle tante amiche di Igor che stamattina si è ritrovata davanti al portone del palazzo in cui abitava il 27enne, ad attendere che la salma venisse portata a casa. In via Croce Rossa, per tutta la giornata, decine di ragazzi e ragazze hanno affollato l’appartamento in cui la famiglia Palumbo abitava. Ad accoglierli la madre e la sorella del giovane, già colpite ad aprile scorso, da un’altra disgrazia.
Igor aveva infatti perso il papà soltanto sei mesi fa: “E quello era già stato un periodo terribile per lui e i suoi familiari – spiega Francesco Marotta -. L’ho incontrato questa estate, alcuni giorni prima di un raduno. Mi aveva raccontato di sentirsi triste, di trovare soltanto nel lavoro e nelle uscite in moto un po’ di serenità. Sapevo però che era un ragazzo forte e che avrebbe superato quel momento”.
Se Igor si sentiva giù montava sulla sua Yamaha R6 e lasciava i problemi alle spalle. Nel mondo dei motociclisti palermitani lo conoscevano in tanti. Le passeggiate a Castelbuono, a Scopello e per tutta la provincia palermitana erano un appuntamento fisso e, a meno che non si trovasse all’estero per lavoro, Igor era sempre presente. “Ci muovevamo sempre tutti insieme – racconta Fabrizio Castelforte, un amico motociclista – e ogni percorso diventava un piacevole viaggio insieme a lui. Tutto il mondo del motociclismo palermitano oggi è a lutto”. “E lo siamo anche noi – dicono i ragazzi del motoclub Palermoinmoto – perché è impossibile non ricordare i suoi occhi, il suo sorriso, la sua risata speciale. Era uno di noi, uno con la battuta sempre pronta. Lascia un vuoto terribile, incolmabile”.
Quando comincia a piovere, in via Croce Rossa gli amici di Igor sembrano non notarlo. Il dolore per la perdita del ragazzo cancella tutto il resto. C’è chi resta davanti a quel portone, incredulo. “Quasi non ho la forza di entrare – dice Rossella – . So che non appena supererò la soglia di quella porta niente sarà come prima. Vorrei ricordarlo sorridente e bello come sempre, ma non sarà così”. Chi decide di raggiungere la madre e la sorella del giovane al settimo piano del palazzo, esce poi con gli occhi rossi, senza parole. “Sono senza fiato, mi sembra un incubo – dice Daniele -. Non abbiamo idea di cosa gli sia successo stanotte, sappiamo soltanto che stava tornando alla villetta di Mondello in cui lo aspettava la madre”. Una casa di villeggiatura dove la famiglia trascorreva le vacanze estive e alcune serate, come quella di ieri che si è però conclusa in tragedia.