PALERMO – Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, e il presidente dell’Ordine di Sicilia, Riccardo Arena, prendono atto con notevole perplessità della decisione – peraltro non comunicata espressamente, con note ufficiali – della Presidenza della Repubblica di non consentire né l’ingresso dei giornalisti al Quirinale, né di realizzare un collegamento in video o in audio con una sala anche esterna al palazzo, così come era stato chiesto per assicurare un’informazione completa riguardo all’udienza del 28 ottobre del processo sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia.
Pur nel massimo rispetto dell’alta istituzione e della persona di Giorgio Napolitano, Iacopino e Arena osservano che anche la Corte d’assise aveva dato il proprio nulla osta ai cronisti, in considerazione del fatto che l’udienza in sé non è segreta. L’impossibilità di raccontare “senza filtri” l’audizione del Capo dello Stato su temi così delicati rappresenta ora un notevole vulnus alla libertà di stampa e al diritto di tutti di conoscere che cosa realmente avverrà di fronte ai giudici, creando pericolosi ostacoli nel rispetto della verità sostanziale dei fatti e rendendo concreta la possibilità che, volontariamente o involontariamente, la testimonianza del presidente sia oggetto di manipolazioni o fraintendimenti.
I presidenti dell’Ordine nazionale e regionale avevano sollecitato un’apertura da parte del Colle, proprio per prevenire questi rischi, a tutela dei diritti dei cittadini e dello stesso presidente della Repubblica. Adesso si augurano che nessuno invochi la mancanza di professionalità dei giornalisti, se qualcuno di questi pericoli si tradurrà in realtà.