Politeama, no al mutuo da 28 mln| Sì invece a quello per il Palasport - Live Sicilia

Politeama, no al mutuo da 28 mln| Sì invece a quello per il Palasport

Sala delle Lapidi ieri ha approvato il nuovo Piano triennale in tempi da record. Bocciato il mutuo per il rifacimento architettonico del Teatro Garibaldi.

piano triennale delle opere pubbliche
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PALERMO – No al mutuo da 28 milioni di euro per il Politeama, sì a quello da 3 milioni per il Palazzetto dello sport evitando così di aspettare i tempi biblici del Cipe specie dopo l’incendio di qualche giorno fa. E ancora 1,3 milioni per un canile rifugio in via Messina Montagne e interventi negli asili nido comunali. Ecco alcune delle novità del Piano triennale delle opere pubbliche, approvato ieri sera a tempo di record da Sala delle Lapidi. Oggi invece l’Aula ha dato via libera al Piano delle alienazioni, esaurendo gli atti propedeutici al bilancio che dovrebbe approdare in aula la prossima settimana.

Un’approvazione, a dir la verità, un po’ a sorpresa: dopo la relazione dell’assessore Arcuri della scorsa settimana e la seduta andata a vuoto lunedì sera, l’impressione era che ci volessero tempi ben più lunghi per il via libera: da un lato per i numeri risicati del Mov139, ridotto a 19 consiglieri, dall’altro per la proposta del capogruppo degli orlandiani Aurelio Scavone, a inizio seduta, di avviare un dialogo con il centrosinistra. Ne è seguito un vertice tra Mov139, Pd, Leva democratica, Idv e i due espulsi dal gruppo di maggioranza, da cui però i democratici non sarebbero usciti compatti: una parte sarebbe stata infatti più propensa al dialogo con l’amministrazione, anche se su singoli atti, un’altra invece avrebbe voluto un dialogo a più ampio raggio.

Il risultato è stato che, mentre il Pd era assente dall’Aula, la maggioranza ha riaperto la seduta pur avendo aspettato mezz’ora oltre gli accordi e intorno alle dieci e mezza ha ripreso i lavori chiudendo in un lampo la discussione generale, approvando alcuni emendamenti tecnici e gli ordini del giorno nel giro di pochi minuti, con la sponda del centrodestra che ha votato contrario ma non ha fatto ostruzionismo sul “blitz”. Al Pd non è rimasto che fare le dichiarazioni di voto, visto che neanche questa volta i democratici sono riusciti a essere incisivi sugli equilibri d’Aula pur contando su 10 consiglieri. Il Mov139 incassa invece un ottimo risultato visto che, a dispetto di chi prevedeva disastri e maggioranze ballerine, è riuscito a portare a casa un atto in tempi incredibilmente brevi, anche se a questo punto sembra difficile che possa riprendere il dialogo con il Pd (sebbene Scavone dica di volerci continuare a puntare). Voto a favore di Idv e, sulla stessa falsa riga, di Pizzuto e Lo Nigro. Insomma, al di là di polemiche (interne ed esterne) l’Aula sugli atti di peso sembra reggere bene.

Ma cosa prevedono gli emendamenti approvati? Un canile rifugio in via Messina Montagne per 1,3 milioni, i lavori di completamento di via De Stefano per 2,8 milioni, il reinserimento della via Brunetto per 718mila euro, una nuova recinzione perimetrale per il Tribunale per 6 milioni, il progetto per la sistemazione del piano di Palazzo Reale in chiave Unesco per 6,2 milioni, il mutuo da 3 milioni per la copertura del Palazzetto dello sport (non più i fondi Fas, bloccati a Roma e che quando arriveranno serviranno per il resto della struttura), l’anticipazione al 2015 della sistemazione a verde della zona antistante la scuola media Cesareo, degli interventi per evitare gli allagamenti di Ciaculli e Croceverde Giardini e della ristrutturazione dell’ex centro sociale di viale Di Vittorio. E ancora i progetti per la riqualificazione energetica di 18 asili nido per 3,6 milioni (Braccio di ferro, Domino, Ermellino, Faro, Filastrocca, Coccinella, La Malfa, Libellula, Maria Pia di Savoia, Maricò, Masih Iqbal, Pantera rosa, Grillo parlante, Peter Pan, Melograno, Tornatore, Girasole e Allodola). Respinto, come detto, un mutuo voluto dall’amministrazione per il recupero architettonico del Teatro Politeama Garibaldi: un progetto da 28 milioni, proposto nei mesi da un’associazione, ma cassato. Via libera agli ordini del giorno sul cimitero degli animali, sullo stop alle nuove pedonalizzazioni senza il piano per la sicurezza e per il passaggio a livello di Brancaccio. Sul piano alienazioni da segnalare la polemica, nei confronti dell’amministrazione, della consigliera di maggioranza Giusy Scafidi.

LE REAZIONI
“Il Piano Triennale approvato ieri da Sala delle Lapidi – dicono Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, consiglieri comunali di Idv – ricalca quello dello scorso anno e si dimostra ancora una volta poco incisivo verso le esigenze della città. Come Idv abbiamo votato a favore perché ci rendiamo conto che i vincoli di bilancio e burocratici non permettono di fare molto di più, però non comprendiamo perché la giunta abbia varato un mutuo trentennale con un’anticipazione di cassa di 38 milioni invece di accendere un mutuo per le opere importanti della città. Il nostro non è stato un voto a favore del sindaco ma della città”.

“Il consiglio comunale ha approvato il Piano Triennale delle Opere pubbliche – dice Sandro Leonardi del Pd – ma cercando di accontentare tutti ha realizzato il solito libro dei sogni che non affronta le reali emergenze di questa città, ovvero scuole a pezzi e fognature insufficienti. Non si capisce perché, per esempio, nel Piano figuri la realizzazione di un centro polifunzionale allo Zen per 10 milioni di euro, nel Baglio Mercadante, quando ci dovrebbe essere quello realizzato da Zamparini. Il Piano prevede inoltre tre milioni di euro per la struttura equestre della Favorita e quasi quattro per i canili, 2,5 per quello di via Tiro a Segno e 1,3 per un canile rifugio in via Messina Montagne: mi sembra che ci fossero altre opere che, rispetto a queste, erano sicuramente più urgenti, come la riparazione della condotta di Scillato”.

“Ancora una volta l’amministrazione Orlando, con la variante Arcuri ai lavori pubblici – dice Giulio Tantillo di Forza Italia – ha presentato il libro dei sogni. Dobbiamo notare con rammarico che per il 2015 Palermo non avrà nessuna opera pubblica che possa allinearla alle altre grandi città italiane. Il Piano triennale è la fotocopia di quello dello scorso anno, il vicesindaco ne prenda atto e cominci a lavorare da subito per presentare un piano che comprenda opere di grande sviluppo economico e turistico, come la funivia che dovrebbe collegare il porto al santuario di monte Pellegrino. Ha fatto bene il consiglio a bocciare l’emendamento che prevedeva il rifacimento del teatro Politeama per 28 milioni di euro da prelevare con un mutuo dalle tasche dei cittadini. Il consiglio ha votato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da me, che blocca le pedonalizzazioni a Palermo. L’assessore ne prenda atto e rispetti la volontà del consiglio. Arcuri si è impegnato a darci risposta entro 10 giorni. Presenteremo in bilancio un emendamento per spostare le somme destinate alle telecamere nelle aree pedonalizzate alla viabilità, almeno finché non sarà presentato un piano per la sicurezza per le strade da chiudere al traffico”.

“Nonostante due anni e mezzo di divisioni, sofferenze, malintesi – dice Aurelio Scavone del Mov139 – credo che il processo naturale sia quello di riuscire, sarà il tempo a darci ragione, a unificare il processo ideale, valoriale e ideologico di un centrosinistra compatto. Questo processo dopo le primarie e dopo le elezioni ci aveva visto conflittuali. Il tempo è passato, davanti a uno Stato, a una regione e a una città in ginocchio diventa indispensabile, al di là dei numeri, trovare il maggior numero di convergenze cosi come fino ad oggi è accaduto con diversi consiglieri delle altre minoranze. Spero che la necessità di amare questa città ci faccia volare tutti più in alto, necessità chiara e palese che non trova adeguate responsabilità nel governo nazionale, basti vedere la sola ipotesi del taglio di 100 milioni all’emergenza lavorativa e ai rapporti conflittuali che troppo spesso si verificano col governo regionale. L’unità di intenti e di storie comuni potrebbe aiutare tutti a vivere meglio”.

“Solo una persona spedita sulla terra prima delle primarie del 2012 potrebbe pensare che oggi il Pd possa dialogare con il sindaco Orlando – dice Fabrizio Ferrara del Pd – siamo all’opposizione di questa amministrazione, non della città, per questo ci siamo astenuti contrariamente al centrodestra che ha votato contro per mascherare la propria vicinanza all’amministrazione, seppur si trattava di un atto importante per la città”.

“Il Programma Triennale Opere Pubbliche 2014/16 del Comune di Palermo approvato ha previsto che venga costruito nel 2015 un centro d’accoglienza per cani abbandonati. La realizzazione del nuovo canile – rifugio consentirà anche di procedere con la ristrutturazione dell’attuale canile municipale di via Tiro a Segno dato che non si riesce a svuotare da tutti i cani che sono ospitati. Sebbene sono diverse le soluzioni che sono state attivate per dare una risposta all’annoso problema del sovraffollamento, individuando delle aree temporanee nel territorio di Palermo, il nuovo “Canile/Rifugio” che avrà sede in via Messina Montagne, è la corretta soluzione e garantirà il rispetto, la protezione e il benessere dei cani, vittime di abbandoni e aiuterà la città ad affrontare in modo strutturale il grave problema del randagismo”. Lo dice in una nota Tony Sala del Mov139.

“Ho votato contro il programma triennale delle opere pubbliche perché è vuoto di grandi opere importanti per la città, tranne pochi interventi da effettuare nelle scuole e un copia e incolla dei vecchi programmi – dice Giuseppe Federico di Forza Italia – nel libro dei sogni è un continuo susseguirsi di opere che non verranno mai fatte. Questa amministrazione annuncia grandi cantieri che non saranno mai appaltati come il collettore fognario di via Messina marine, che metterebbe fine ai problemi degli scarichi a mare, e del Buccheri La Ferla che da venti anni si allaga appena arrivano le piogge non rendendo fruibile il pronto soccorso. Questo piano è uno strumento per fare solo propaganda”.

“Un congruo gruppo di peones tiene il moccolo al Mov139, garantisce il numero legale in Aula e con un blitz in meno di un’ora approva il Piano triennale delle opere pubbliche”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “In una serata che, a sentire le dichiarazioni della vigilia di alcuni consiglieri sarebbe dovuta essere “calda”, ma che invece è stata condita pure dalla paradossale richiesta di alcuni esponenti politici di avere a disposizione un parcheggio vicino Palazzo delle Aquile, segno inequivocabile che certi privilegi sono duri a morire, e con dichiarazioni forti in diretta streaming che bollavano il Piano come un “libro dei sogni” o “la favola di Cappuccetto Rosso”, invece di rimandare al mittente, cioè alla Giunta comunale, un Piano che faceva acqua da tutte le parti, si è preferito approvare in fretta e furia, senza alcuna seria discussione, un progetto che rimarrà lettera morta. Non volendo partecipare in alcun modo a questo teatrino, ho abbandonato l’Aula in segno di protesta e non ho voluto partecipare ad una votazione che non produrrà alcun vantaggio per la città, ma che produrrà altro degrado: le periferie resteranno abbandonate a se stesse, la rete fognaria rimarrà quella dell’Ottocento e praticamente inefficiente, i palazzetti dello sport continueranno a restare autentiche cattedrali nel deserto, e la fame di alloggi popolari crescerà a dismisura perché non è previsto alcun piano edile, e con il centro storico che proseguirà nella sua lenta ed inesorabile agonia. Insomma, ancora una volta si è preferita la filosofia del tirare a campare con i soliti bla bla bla e le solite passerelle, invece di cominciare a programmare seriamente il futuro di questa martoriata città”.

“Questo è un piano triennale vero e fattibile – dice Giusy Scafidi del Mvo139 – niente proclami o annunci su progetti faraonici come azzardano vecchie amministrazioni. Un’operazione minuziosa, fatta di scelte basate sulle emergenze, priorità e scelte responsabili. Non ci scoraggia il fatto che venga definito un piano snello, ma povero. La crisi economica morde e l’amministrazione comunale ha assunto una presa di posizione responsabile e senza bluff. Sono soddisfatta per gli emendamenti tecnici presentati dall’amministrazione e per l’ordine del giorno a firma Scafidi e Sala che chiede misure urgenti per la costruzione di un sottopasso presso l’ex passaggio a livello di Brancaccio, creando in questo modo soluzioni alternative ad un disagio economico e sociale”.

“La questione più importante legata alla realizzazione delle opere pubbliche in tempi di crisi finanziaria dei comuni e di tagli dei trasferimenti per gli investimenti e di patto di stabilità, è la copertura finanziaria – dice Serena Bonvissuto del Pd – e pertanto l’Amministrazione deve fare tutto il possibile per utilizzare le importanti risorse europee. Per questo in votazione del programma triennale ho richiamato l’attenzione dell’Aula sulle dichiarazioni del Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta secondo cui il Comune di Palermo su 450 milioni di euro di fondi europei ne ha certificati 40, circa il 10%. La nota in risposta dell’Amministrazione Orlando non è stata esaustiva. Pertanto presenteremo un’ interrogazione chiedendo quando l’attuale Amministrazione si è insediata qual era la dotazione dei fondi europei por 2007/2013 nella disponibilità del Comune di Palermo, quali sono stati i progetti presentati dal Comune per essere finanziati con i fondi europei e quali fra questi sono stati finanziati, in che modo l’Amministrazione Orlando si è attivata per far finanziare nuove e necessarie infrastrutture con queste importanti risorse”.

“E’ stato approvato un mio emendamento – dice Cosimo Pizzuto del Misto – per l’anticipazione al 2015 della villetta davanti alla scuola Cesareo di via Paratore. Un intervento importante per la riqualificazione della periferia Sud della città”.

“Ieri sera l’aula ha dato il via libera al piano triennale, un piano necessario ma di sicuro perfettibile. Bene i progetti definitivi sulla pubblica illuminazione nella costa nord finanziati con fondi Fas, opere sulle quali ho vigilato, e sugli asili. Mi sarei aspettato qualcosa sull’ex Chimica Arenella”. Lo dice Andrea Mineo di Forza Italia.

 


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