"Ciacio? Nomina non concordata" | Il dg del Papardo: "Niente ordini" - Live Sicilia

“Ciacio? Nomina non concordata” | Il dg del Papardo: “Niente ordini”

Nota di fuoco del governatore Crocetta, che stigmatizza la "disinvoltura" con cui è stata fatta la nomina. Il dg Vullo replica a muso duro.

il caso all'ospedale di messina
di
3 min di lettura

MESSINA – La nomina di un ex “007” all’anticorruzione dell’ospedale Papardo di Messina sta creando imbarazzo al governo regionale. Oggi pomeriggio, da Bruxelles dove si trova Rosario Crocetta, è stato spedito un comunicato stampa di fuoco con cui il governatore richiama alle sue responsabilità il manager dell’azienda Papardo-Piemonte, Michele Vullo.

“In merito alla vicenda della nomina di Vincenzo Ciacio quale membro del nucleo anticorruzione dell’azienda Papardo-Piemonte di Messina – si legge nella nota –, il presidente Crocetta, nel comunicare che tale nomina non è stata né concordata né comunicata al governo, stigmatizza il fatto che il manager della stessa azienda, dottor Michele Vullo, non abbia verificato o abbia ignorato precedenti condanne penali subite dallo stesso Ciacio e proceduto con disinvoltura a tale nomina”.

Come riferito ieri da Livesicilia, infatti, l’ex poliziotto nativo di Alcamo, in passato è stato arrestato dai carabinieri perché avrebbe chiesto assieme ad un collega dei soldi ad un imprenditore sotto inchiesta, con la promessa di insabbiare l’indagine. Vincenzo Ciacio, per questo motivo, ha patteggiato 18 mesi di pena e subito una condanna al pagamento di 5mila euro, inflitta dalla Corte dei Conti per il danno d’immagine procurato allo Stato.

Ieri pomeriggio, il deputato regionale Santi Formica ha spedito una interrogazione a risposta scritta, firmata anche da Nello Musumeci e Gino Ioppolo, attraverso la quale si chiedeva conto sulla nomina, del tutto singolare, di un ex poliziotto finito in manette per corruzione, da impiegare nella direzione generale dell’ospedale Papardo.

Rosario Crocetta respinge l’attacco proveniente dall’opposizione. “Il tentativo di coinvolgere politicamente il governo su tali scelte è totalmente privo di motivazioni. Il presidente comunica che già in data odierna l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha fatto una richiesta di acquisizione atti relativi a tale nomina e che se ci dovessero essere responsabilità procedurali nella nomina, riconducibili ai vertici dell’azienda, si procederà in modo tempestivo e rigoroso nei confronti di coloro che nel nominare un responsabile anticorruzione non abbiano rispettato le stesse normative anticorruzione”.

Intanto, Ciacio ha inviato una lettere al direttore generale Michele Vullo rassegnando le sue dimissioni, ma a quanto pare sono state respinte. Il manager dell’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte, nei giorni scorsi è stato condannato dal giudice del lavoro di Messina per comportamento antisindacale. Circostanze che hanno indispettito il governatore Rosario Crocetta, il quale adesso sta valutando l’ipotesi di “silurare” Michele Vullo.

*Aggiornamento ore 18.13
“Mi preme dire che in altri tempi qualcuno gli avrebbe ricordato che chi non fa l’inchiesta non ha diritto di parola. Nel caso in specie, nulla di quanto contenuto nella sua nota corrisponde alla realtà fattuale di quando accaduto: il dottor Ciacio non è stato inserito in nessun gruppo anticorruzione;il sottoscritto era a conoscenza dell’episodio accaduto durante una operazione ‘coperta’ e Ciacio è stato reintegrato in polizia, dove ha finito la sua carriera come comandante della stazione Sant’Agata di Militello, ricevendo un encomio per la sua attività dal capo della Polizia”. Lo dice in una nota il direttore generale dell’ospedale Papardo di Messina, Michele Vullo, replicando alle dichiarazioni del presidente della Regione Rosario Crocetta. “Il collega coinvolto insieme a Ciacio nella vicenda del patteggiamento – aggiunge Vullo – attualmente è impegnato nella lotta contro la mafia a Reggio Calabria. Infine, non è mia abitudine prendere ordini da chicchessia e mi assumo l’intera responsabilità di aver richiesto a Ciacio di definirmi, a titolo gratuito, un piano di video-sorveglianza dopo gli oltre 40 furti subiti dall’azienda”. “Evidentemente, ancora una volta – conclude Vullo – mi spiace notare la superficialità con la quale si affrontano i problemi. Per quanto mi riguarda continuerò nel mio impegno per la legalità che ha caratterizzato l’intera mia esistenza e soprattutto in questo caso. Spero che altri possano dire lo stesso”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI