Completati i lavori a Siculiana | Ma la coperta è corta - Live Sicilia

Completati i lavori a Siculiana | Ma la coperta è corta

La struttura del gruppo Catanzaro potrebbe riaprire già nel weekend. Il rischio, però, è che gli impianti di Catania e Motta Sant'Anastasia chiudano. E intanto i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato scrivono a Renzi: "Non concedere l'emergenza, in 15 anni non è servita a nulla".

PALERMO – Per un tassello che torna al suo posto, un altro destinato a saltare. E un puzzle che sembra destinato a non trovare soluzione. Per l’emergenza rifiuti arrivano una buona notizia, il completamento dei lavori nella discarica del gruppo Catanzaro a Siculiana, e una pioggia di intoppi grandi e piccoli: alla Regione il dossier che scotta riguarda il rischio esaurimento della struttura della Sicula Trasporti a Catania, dove finiscono i rifiuti di un comune su due in Sicilia, e la chiusura in vista per l’impianto dell’Oikos a Motta Sant’Anastasia, prevista per maggio. Intanto, contro i poteri straordinari invocati dal presidente della Regione Rosario Crocetta arriva una presa di posizione netta: i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, Ermete Realacci (Pd) e Giuseppe Marinello (Ncd) hanno scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedergli di respingere la richiesta di Crocetta, visto che nei 15 anni di gestione commissariale “l’unica strada percorsa per far fronte a questa grave criticità continua ad essere il ricorso allo smaltimento in discarica”. I dati, contenuti nella lettera di Realacci e Marinello e confermati dalla Regione, sono sconfortanti: “La Sicilia – scrivono i due presidenti – si attesta infatti attualmente ancora sotto il 10 per cento di raccolta differenziata e risulta essere in posizione nettamente inferiore alla media nazionale, pari al 42,3 per cento”.
È proprio la differenziata, il nodo principale. Se infatti alcune zone della Sicilia viaggiano su percentuali virtuose, i grandi centri arrancano: a Palermo, ad esempio, la raccolta porta a porta è stata avviata in via sperimentale in una sola circoscrizione su otto. È proprio da qui che il dipartimento Rifiuti vuole partire: lunedì, ad esempio, si firmerà la convenzione che darà il via libera alla differenziata porta a porta in un’altra circoscrizione del capoluogo, coprendo una popolazione di 150 mila abitanti. Un progetto finanziato con fondi europei per 10 milioni al quale seguiranno due iniziative analoghe finanziate a Messina e Caltagirone per otto milioni ciascuno.
L’obiettivo di cui si favoleggia alla Regione è raggiungere il 40 per cento entro la fine del 2015. Sulle strategie da adottare, però, al momento si naviga a vista: singoli progetti da allestire comune per comune, ma anche l’idea di “premiare” i Comuni virtuosi con uno “sconto” sulle tariffe delle discariche. I dettagli, al momento, sono ancora allo studio, anche se alla Regione si dicono fiduciosi: “La Campania ce l’ha fatta a quadruplicare la differenziata”, assicurano dal palazzo. Bisognerà provarci.
Intanto, però, ai rifiuti siciliani ci pensa la cara vecchia discarica. Sono sette, al momento, stando all’ordinanza di Crocetta che mercoledì ha rinnovato per un mese la “distribuzione” dei rifiuti in Sicilia: le strutture di Catania (Sicula Trasporti), Motta Sant’Anastasia (Oikos), Castellana Sicula (Alte Madonie Ambiente), Sciacca (Sogeir), Trapani (Trapani Servizi), Gela (Ambiente Cl2) e Campobello di Mazara (Belice Ambiente). A queste, da domenica o più probabilmente da lunedì, si aggiungerà la discarica di Siculiana, dove i lavori sono stati completati ieri e oggi è previsto il collaudo.
I problemi, però, sono solo rinviati. Con la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea chiusa, le altre stanno lentamente raggiungendo il massimo della capacità: gli impianti di Trapani e Gela, ad esempio, lavorano già a regime ridotto, ma le vere difficoltà sono previste per i prossimi mesi. A maggio, dopo la revoca dell’autorizzazione da parte dell’ex assessore Nicolò Marino, potrebbe dover chiudere la struttura di Motta Sant’Anastasia, destinataria dei rifiuti di decine di comuni della Sicilia orientale fra i quali spicca Messina, mentre già nelle prossime settimane potrebbe arrivare al tutto esaurito la discarica di Catania, che attualmente raccoglie il 50 per cento dell’immondizia prodotta in Sicilia. L’azienda che la gestisce ha già avviato i lavori per aumentare la capienza, ma la chiusura del cantiere è prevista nella migliore delle ipotesi per settembre. Fino ad allora bisognerà abbozzare, appunto spingendo la differenziata. “La Campania ce l’ha fatta”. Bisognerà provarci.

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