Mafia, blitz della Dia tra Genova e Palermo

Blitz tra Genova e Palermo, 6 arresti: una pista porta a Tommaso Natale

L'operazione della Direzione investigativa antimafia. I NOMI DEI COINVOLTI

ROMA – Mafia, traffico di droga, armi, estorsione e trasferimento fraudolento di valori. C’è tutto il repertorio di Cosa Nostra nel blitz della Direzione investigativa antimafia di Genova.

Sei le persone arrestate, di cui una – Salvatore Mario Lo Piccolo – sarebbe legata al mandamento palermitano di Tommaso Natale.

L’operazione è della Dia genovese, coadiuvata dai centri di Palermo, Milano e Torino. La Direzione distrettuale antimafia ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo di un terreno a Palermo dove gli indagati avevano in programma una speculazione edilizia.

L’indagine è partita da alcune società di logistica, per le quali è emerso rischio di infiltrazione mafiosa attraverso alcuni esponenti del mandamento “Tommaso Natale” di Palermo, motivo per cui le società sono state colpite da interdittive.

Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno trovato quattro pistole ed oltre 500 proiettili in un container. L’uomo chiave sarebbe l’imprenditore Gabriele Silvano, che grazie alla sua attività di logistica portuale avrebbe organizzato un traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica.

Salvatore Mario Lo Piccolo, residente a Serra Riccò, è formalmente dipendente della società dell’imprenditore. Gli altri arrestati sono Enrico Bomarsi, dipendente di una ditta di spedizioni, John Harold Garcia Ordonez, Victor Manuel e Jiampier Boris Maruri Moreira.

Sotto la lente di ingrandimento è finita la compravendita di un terreno in Palermo. Lo Piccolo, già condannato due volte per mafia, con la collaborazione di Silvano lo avrebbero intestato ad una società per evitare che finisse sotto sequestro.

I due, davanti a un notaio di Massa Carrara – sanzionato per la violazione della normativa antiriciclaggio – avrebbero simulato il trasferimento del terreno che si trova a Cardillo attraverso una vendita fittizia del terreno per una somma dichiarata di 30 mila euro.

L’obiettivo finale sarebbe stato la trasformazione della destinazione d’uso, da agrumeto a zona edificabile.


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