La maxi-bretella dopo il danno |"Così 'rattopperemo' l'autostrada" - Live Sicilia

La maxi-bretella dopo il danno |”Così ‘rattopperemo’ l’autostrada”

I dettagli del progetto a cui stanno lavorando i tecnici Anas: una deviazione dallo svincolo di Scillato che permetterà di immettersi di nuovo sull'A19 dopo circa cinque minuti. "Sarà pronta entro tre mesi".

Dopo il crollo del viadotto
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PALERMO – L’elemento determinante è arrivato in mattinata. Nell’ultimo sopralluogo prima dell’arrivo del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sull’autostrada Palermo-Catania: la frana, che fino a ieri l’Anas ipotizzava potesse essere circoscritta alla sola carreggiata in direzione Catania, si è spinta fino a compromettere la stabilità dell’altro pilone, rendendo di fatto archeologia il viadotto Himera, che adesso quindi dovrà essere demolito e ricostruito in un paio d’anni. Nel frattempo, però, da qui ai primi giorni dell’estate arriverà una nuova bretella di collegamento che secondo le stime dell’Anas allungherà i tempi di percorrenza della Palermo-Catania di circa cinque minuti: le auto saranno costrette ad uscire a Scillato, percorrere un breve tratto di provinciale e poi immettersi sulla nuova strada, che potrà essere attraversata anche dai mezzi pesanti e si ricollegherà direttamente con l’autostrada subito dopo il viadotto.
Chiaramente non sarà un’autostrada. Cioè, per dirla con chiarezza, il limite di velocità potrà difficilmente essere alto più di 60-70 chilometri orari, anche se ovviamente ancora un progetto non c’è. “Però – spiegano dall’Anas – il limite sarà certamente inferiore rispetto alla categoria autostradale. Essendo però un percorso molto breve, il rallentamento sarà limitato”. La deviazione sarà lunga poco più di un chilometro e mezzo, e quindi – ragiona un funzionario che sta seguendo la vicenda – “percorrerla a velocità ridotta comporterà al massimo cinque minuti di ritardo rispetto alla settimana scorsa”.
La Regione, dal canto suo, vuole ottenere la proclamazione dello stato di calamità. La questione sarà affrontata nella prossima giunta: “Del resto – dicono dalla Regione – già in marzo era stato proclamato lo stato di calamità per le piogge. Non si poteva fare di più: quella di Scillato non poteva essere classificato al massimo della pericolosità delle frane perché non riguardava il centro abitato. Fra l’altro, abbiamo messo in moto una macchina eccellente per la gestione dell’emergenza”. Intanto, Palazzo d’Orléans incassa un primo risultato: i costi di realizzazione della bretella saranno sostenuti dall’Anas, che ovviamente si occuperà anche della ricostruzione del viadotto con una spesa che ieri è stata stimata in trenta milioni. Per quella voce, però, ci vorrà più tempo, anche utilizzando le procedure d’emergenza. Intanto, se non altro, dall’estate un’autostrada – o qualcosa che le assomiglia – potrebbe collegare di nuovo Palermo e Catania.

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