Disagi dopo l'incendio a Fiumicino |Proteste bipartisan dall'Ars - Live Sicilia

Disagi dopo l’incendio a Fiumicino |Proteste bipartisan dall’Ars

Lupo: "Si sta lucrando sul disagio delle persone". Musumeci: "Aziende-Stato mortificano la Sicilia"

Trasporti
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PALERMO – La politica siciliana si fa sentire per i disagi provocati dall’incendio all’aeroporto di Fiumicino. Disagi che hanno fortemente openalizzato l ‘Isola. “Una speculazione grave e inaccettabile, che penalizza i viaggiatori e colpisce in particolare i siciliani che non hanno altra possibilità se non l’aereo per spostarsi o tornare a casa”, denuncia Giuseppe Lupo, deputato regionale del PD e vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, di fronte alle politiche tariffarie adottate da molte compagnie aeree dopo l’incendio nell’aeroporto di Roma Fiumicino.

“L’incidente romano – aggiunge Lupo – come era prevedibile ha determinato la cancellazione di numerosi voli. Ma trovo inaccettabile che, a migliaia di passeggeri rimasti a terra, molte compagnie impongano il riacquisto a prezzo pieno del biglietto. Una cosa semplicemente vergognosa: i viaggiatori andavano riallocati senza alcun aggravio economico, invece si sta lucrando sul disagio delle persone, specialmente su chi non ha altra possibilità per arrivare a destinazione, come nel caso di moltissimi siciliani. Mi aspetto – conclude Lupo – che le autorità competenti intervengo a tutela dei diritti dei viaggiatori e contro forma di speculazione che penalizza la Sicilia”.

“Come la Fiat con Termini Imerse, Alitalia non smentisce il cliché delle aziende-stato che mortificano la Sicilia”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Nello Musumeci. “Quanto sta accadendo in queste ore con la cancellazione di decine di voli – ha aggiunto Musumeci – lascia interdetti. Come non ci si rende conto della insularità della Sicilia, che avrebbe meritato maggiori attenzioni nella ridefinizione del piano di volo? Siamo all’assurdo – conclude il presidente dell’Antimafia regionale – le compagnie low-cost atterrano e il principale vettore di Stato ha duplicato l’effetto del crollo della Palermo-Catania: divisi in Sicilia e separati dall’Italia”.


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