Monreale saluta il suo "Gigante buono" | Una piccola folla per i funerali di Marcello - Live Sicilia

Monreale saluta il suo “Gigante buono” | Una piccola folla per i funerali di Marcello

Nessun applauso, solo tanta commozione nell'accompagnare in chiesa di San Castrenze il feretro del 32enne che ha perso la vita in un incidente sulla circonvallazione della cittadina normanna.

Nel Palermitano
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È arrivato in spalla ai suoi amici del cuore. Nessun applauso, solo lacrime e dolore ad accogliere la salma. Il feretro di Marcello Micalizzi, il 32enne morto ieri vittima della strada nella circonvallazione di Monreale, arriva alle 10,30 nella chiesa di San Castrenze, nella cittadina normanna.

In prima fila a piangere Marcello la madre Ina, il padre Mario – dipendente comunale e consulente del sindaco – la sorella e Alessia, la fidanzata con cui aveva da poco iniziato una relazione. La parrocchia trabocca di amici, parenti e anche solo conoscenti che sono venuti a porgere l’ultimo saluto, a quel ragazzo appassionato di motociclette e sport. Tutta Monreale è attonita, in un silenzio composto persino fuori la chiesa, troppo piccola per accogliere tutti.

Il paesino normanno è a lutto per il “gigante buono”, così come lo chiamavano i suoi amici. “Marcello era grande. Grande di stazza e di cuore – spiega un amico -. Era una persona speciale, viveva le passioni con tutto se stesso. Era tifoso del Milan e nella sua stanzetta, aveva il poster di Valentino Rossi”. Proprio per le moto di grossa cilindrata Marcello aveva una passione. “Era innamorato di quella Bmw, quasi come si ama una donna”.

A celebrare la messa, don Antonio Crupi, che nell’omelia usa parole di conforto e coraggio per un momento così doloroso. “Questa tragedia è come una notte piena di buio – dice ai presenti -. Ogni genitore guarda il proprio figlio come un valore superiore. E c’è chi si chiede ‘e se fosse successo a me? A mio figlio'”.

È a questo punto che il parroco lancia un appello sincero rivolto ai ragazzi, gli amici di Marcello. “Cari giovani, questa tragica esperienza è comune a tutti, forse a voi ancor di più. La nostra comunità monrealese ha pianto tantissimi giovani – spiega padre Crupi -. Come se la giovinezza possa giustificare ogni cosa, persino ogni esagerazione, come se ai giovani è tutto dovuto e tutto lecito. E invece cari giovani dovete pensare che la vostra vita non è solo vostra: è dei genitori, degli amici, appartiene alla società”.

Nella commossa omelia si invita a non perdere la voglia di credere nella vita. E poi sferza un concitato messaggio all’amministrazione, ricordando tutte le vittime della strada che la ‘maledetta’ statale 186, così come la definisce, ha fatto. “Bisogna vigilare affinché questi eventi non accadano e si rendano le strade più sicure – conclude il parroco -. La circonvallazione non smette di essere circondata di fiori in memoria e in ricordo di persone che ci hanno lasciato. Un’intera comunità in lacrime oggi si chiede come mai per la sicurezza di quella strada non sia stato fatto niente. Il paese è obbligato a investire sulla sicurezza stradale. Adesso è una priorità”.

Marcello Micalizzi, ottico e ‘miglior portiere’ nei campi di calcetto, così come gli è stato riconosciuto giusto qualche giorno fa durante un torneo, ha perso la vita in un incidente. Non sono serviti i soccorsi. È spirato subito, ancora troppo giovane. Gigante buono, educato, sorridente, sportivo, gentile, benvoluto. “Sarà uno shock entrare in negozio e non vederlo più dietro al bancone – racconta un’amica -. Non riesco a dirgli addio. Dunque ciao Marcello”.


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