PALERMO – Ansia. Trepidazione. Ma anche tanto ottimismo. Nelle aule dell’edificio 19 dell’Università di Palermo, che oggi ha accolto gli aspiranti studenti della facoltà di Ingegneria e di Scienze Umane, si è aperta oggi la stagione dei test di ammissione alle facoltà universitarie. A dare il via è stata la Scuola Politecnica, con 1.707 candidati per 1.600 posti, e la Scuola di Scienze Umane con 897 domande per 213 posti disponibili. Già dalle prime ore del mattino studenti e anche tanti genitori hanno affollato l’area esterna del Polididattico, in attesa dell’inizio dei test.
Logica, comprensione del testo, matematica, chimica e fisica hanno messo a dura prova gli aspiranti ingegneri, che hanno dovuto rispondere a 80 quesiti in 2 ore 20 minuti. Tra le materie più difficili, secondo il parere degli studenti, matematica 2 al primo posto, seguita da fisica, chimica e comprensione verbale. “Il test è andato molto meglio di come mi aspettassi. L’ho trovato abbastanza facile – racconta Simona, ex studentessa del Liceo scientifico, la prima a concludere la prova – Le parti più complesse? Fisica e chimica sicuramente”. “Era più complicato rispetto alle simulazioni, in particolare la parte di fisica, nella quale ho trovato qualche ostacolo”, dice Chiara. Anche Alessandro e Gabriele, due ragazzi che pochi mesi fa hanno conseguito la maturità scientifica, sembrano essere ottimisti: “La prova sembra essere andata bene, ma la parte di matematica 2 era davvero tosta. Abbiamo buone aspettative”.
Ha retto bene anche il sistema della sicurezza, che quest’anno è stato potenziato, come già annunciato dal delegato alla Didattica Rosa Serio, in considerazione del numero elevato di candidati. “Non si poteva assolutamente copiare, i testi erano uguali ma l’ordine di domande e risposte differente proprio per non creare situazioni sconvenienti per noi studenti – racconta Federica Marchetti, che in realtà sogna di entrare alla facoltà di Architettura – I professori giravano per le aule e la commissione era abbastanza rigida”. “La comprensione dei testi, uno dei quali di ambito economico, era abbastanza complessa, ma copiare non era proprio consentito. Forse qualche sbirciatina…”, dice Andrea. “Non è semplice gestire 1.700 persone, ma devo dire che la macchina organizzativa si è rivelata efficiente e all’altezza della situazione. Inutile sbirciare perché le domande erano completamente invertite e si sarebbe fatta solo confusione – racconta Francesco, a tratti poco soddisfatto – L’unica pecca è stato aver suddiviso la prova in sessioni della durata di 30 minuti ciascuna, perché la parte di matematica 1 necessitava di più tempo”.
Ma perché in tanti desiderano entrare alla facoltà di Ingegneria? Una scelta che, secondo il parere di molti, sembra essere quasi necessaria data la frequentazione del liceo scientifico. “Ho scelto la scuola Politecnica perché provengo dal liceo scientifico – dice Francesco – Matematica e fisica sono il mio pane quotidiano. Proverò anche biotecnologie e medicina”. La pensa così anche Martina, della provincia di Trapani: “Non ho dato il massimo, forse avrei potuto fare di più. Perché ingegneria? Credo che sia la facoltà più adeguata a me date le conoscenze che ho acquisito al liceo scientifico”. Non manca però chi è appassionato e intende trasformare la propria vocazione in una professione. “La mia aspirazione massima, fin da quando ero piccolo, è quella di frequentare ingegneria aerospaziale, infatti non farò altri test”, dice Gabriele Frisina. “Non so cosa farò nella vita, non lo immagino ancora. Ho scelto questa facoltà perché mi affascina tantissimo”, dice Ruggero Finocchio.
Nelle aule dell'edificio 19 dell'Università di Palermo, che oggi ha accolto gli aspiranti studenti della facoltà di Ingegneria e di Scienze Umane, si è aperta oggi la stagione dei test di ammissione.
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