PALERMO – “Faraone ingloba il mondo renziano? Non mi pare”. Gli strascichi della polemica con il sottosegretario all’Istruzione non sono ancora terminati. Il presidente della Regione Rosario Crocetta, a margine della presentazione della programmazione dei fondi comunitari, torna sul polverone scaturito nei giorni della Leopolda sicula. Secondo Crocetta, Faraone “ha fatto delle dichiarazioni che non sono state condivise da nessuno mi pare, il problema non si pone”. Crocetta spiega, poi, la convocazione degli assessori renziani Barbagallo, Croce, Baccei, Contrafatto e Gucciardi, Ai quali “ho solo chiesto un rapporto di lealtà, per il resto ognuno è liberissimo di pensarla come vuole, anche Faraone”, ha precisato il governatore. Che difende il lavoro del suo governo: “Abbiamo trovato la spesa dei fondi europei al 12%, e in tre anni abbiamo realizzato quello che non si era fatto nei cinque anni precedenti. La Regione rischiava il default e l’abbiamo salvata dal fallimento. Il Pil ha registrato un incremento nel 2015, prima si perdevano 20mila posti di lavoro l’anno e adesso ce ne sono stati 35mila in più”. Crocetta lancia infine l’ultima stoccata al sottosegretario renziano. “Se Faraone ha qualche guru o sa individuare qualche miracolista in grado di fare diversamente ce lo dica, ma non mi pare che il governo nazionale sul Pil abbia fatto dei risultati migliori dei nostri”.
Il governatore: "Non mi pare che il governo nazionale abbia fatto meglio di noi".
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