PALERMO – Sono le strade della paura da cui i residenti vogliono andare via. Da anni convivono con le prostitute sotto casa e col terrore di essere scippati e rapinati. Nessuna “rinascita” per la zona vicino alla stazione centrale, compresa tra le vie Lincoln e via Roma: chi abita nel quartiere si sente al sicuro soltanto quando entra nel proprio appartamento e chiude la porta alle sue spalle.
Risalgono a due anni fa le prime richieste dei residenti delle vie Montesanto e Divisi sul fronte della sicurezza: da allora, nulla sembra essere cambiato. C’è chi ha trovato ancora una volta l’auto saccheggiata, chi è stato bloccato in piena notte da un rapinatore, chi ha subito furti in casa.
Una escalation preoccupante che a più riprese non risparmia nessuno. Da alcuni mesi le segnalazioni alle forze dell’ordine riguardano anche l’area davanti al nuovo supermercato di via Roma, diventata rifugio notturno per i clochard e zona di bivacco di giorno. “L’apertura di Lidl – dice Rosa Maria Cavallaro, che abita in via Montesanto – ci aveva inizialmente confortato e incoraggiato, ma non ci aspettavamo che la zona antistante sarebbe sprofondata nel degrado. Ogni mattina davanti al supermercato è un tappeto di cartoni, coperte e rifiuti, sembra di vivere vicino ad una discarica”.
Frequenti gli interventi delle forze dell’ordine nella zona per liti o risse sfiorate nella zona. Poche settimane fa la polizia è arrivata in via Roma per soccorrere un uomo che era stato aggredito dal cane di un clochard che si è subito dopo dato alla fuga. Qualche giorno prima, due senzatetto hanno dato vita ad una lite impugnando delle bottiglie di vetro rotte e seminando il panico. “Per non parlare delle liti notturne – racconta Franco Consiglio – sia tra clochard che tra prostitute. Io abito in via Garibaldi, mio figlio in via Divisi, a pochi metri dal supermercato. Nessuno dei due riesce a dormire la notte e non ci resta che chiamare la polizia”.
Quella delle prostitute sembra essere una situazione in stasi, che non prevede alcuna evoluzione. Marco Arcieri, un uomo di 49 anni che vive con la moglie e la figlia in via Gorizia, ha deciso di mettere in vendita la propria casa. “Decine di lettere, petizioni, raccolte firme, richieste. Qui non ci ascolta nessuno. Dobbiamo convivere con le lucciole davanti al portone, ormai è chiaro. Questa casa era dei miei nonni, ci viviamo da dieci anni e non avrei mai voluto fare questa scelta. Ce ne andremo. Il centro storico non è più un’alternativa valida, è abbandonato dalla nostra amministrazione.
“Già – aggiunge Pier Francesco Spampinato – non basta realizzare isole pedonali nel salotto della città, il centro storico non è solo quello. Qui scippatori e rapinatori trovano terreno fertile perché sanno di farla franca. Non ci sono controlli sufficienti, niente telecamere. Mio nipote è stato circondato e derubato del proprio cellulare proprio in via Garibaldi, questa estate. Io stesso sono stato minacciato da un giovane che ha voluto dei soldi due mesi fa, davanti casa. Aveva anche aperto un bed and breakfast la scorsa primavera, ma ha chiuso dopo poco tempo perché i turisti sono stati presi di mira più volte. Non abbiamo strumenti per difenderci, questo quadrilatero sembra terra di nessuno”.