Convocazioni in Procura e querele |"Firme false", scintille a 5 Stelle - Live Sicilia

Convocazioni in Procura e querele |”Firme false”, scintille a 5 Stelle

I pm convocano "persone informate sui fatti" mentre le deputate attaccano il grande accusatore.

PALERMO – Un giro di audizioni in Procura e una querela per diffamazione contro il grande accusatore, colui ha sollevato il caso delle presunte firme false del Movimento 5 Stelle alle comunali di Palermo del 2012.

Dal prossimo lunedì dovrebbe iniziare il giro di convocazioni per alcune “persone informate sui fatti” voluto dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudio Ferrari. L’orientamento degli investigatori sembrerebbe quello di acquisire il maggior numero di informazioni prima di interrogare gli indagati, di cui al momento non trapela il nome.

È certo che il procedimento penale non è più a carico di ignoti. Il reato ipotizzato dai pubblici ministeri è quello previsto dall’articolo 90, secondo comma, del Testo Unico 570 del 1960. La norma punisce con la reclusione da due a cinque anni “chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti dal presente Testo Unico destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi”. “Chiunque fa uso di uno dei detti atti falsificato, alterato o sostituito, – recita ancora la legge – è punito con la stessa pena, ancorché non abbia concorso nella consumazione del fatto”.

Si tratta di un fascicolo riaperto il mese scorso dopo un servizio televisivo de Le Iene. Nel corso della trasmissione l’attivista 5 Stelle Vincenzo Pintagro disse che Claudia Mannino (ora deputata) e Samantha Busalacchi (ora collaboratrice del gruppo di M5S all’Ars) avrebbero ricopiato le firme presentate in Tribunale in occasione della tornata elettorale in cui Riccardo Nuti era il candidato a sindaco grillino. Uno stratagemma, sempre secondo Pintagro, per superare l’inutilizzabilità delle firme quando si accorsero che era stato indicato in maniera errata il luogo di nascita di uno dei candidati.

Sulla vicenda la Digos di Palermo aveva avviato delle indagini nel 2013 sulla base di un esposto anonimo giunto in Procura. L’inchiesta fu archiviata. Ora la Procura ha riaperto il caso che ha provocato uno scontro interno al partito con alcuni attivisti che chiedono la sospensione dei parlamentari Riccardo Nuti e Claudia Mannino e l’estromissione dalle prossime comunarie della Busalacchi. Busalacchi che è passata al contrattacco querelando Pintagro per diffamazione assieme alla Mannino e alle deputate nazionale Chiara Di Benedetto, Laura Lupo e Giulia Di Vita.


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