PALERMO – Una maxi-cartella da oltre mezzo milione di euro. È quella che l’Inps ha notificato alla Regione lo scorso 13 ottobre, con una scadenza secca: entro trenta giorni dovranno essere pagati quei soldi. Soldi che sono il frutto del mancato riconoscimento dei contributi previdenziali di 36 dipendenti a tempo determinato dell’assessorato del Territorio e dell’ambiente.
A dire il vero, buona parte della cartella esattoriale è il frutto di sanzioni. La somma complessiva relativa ai contributi, infatti, è pari a 361 mila euro. Oltre 207 mila euro, invece, sono le sanzioni comminate alla Regione, mentre quasi 4 mila euro rappresentano gli interessi di mora.
Assunti dodici anni fa, i precari hanno ricevuto l’ultima proroga il primo gennaio del 2014. Dal 2003, di proroga in in proroga, i precari, tutti laureati e con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, si sono occupati delle valutazioni d’impatto ambientale e delle analisi di rischio idrogeologico fondamentali per l’avvio dei cantieri pubblici e privati.
Nel 2013, tagliati fuori dalla proroga dei contratti dal Commissario dello Stato, agirono contro la Regione siciliana, tentando la conciliazione presso l’Ufficio provinciale del lavoro. L’obiettivo era dimostrare che non erano stati impiegati con contratti di collaborazione, ma assunti a tempo determinato in modo da rientrare nella proroga riservata ai precari.
L’amministrazione regionale, dopo avere sentito il parere dell’avvocatura dello Stato, decise di conciliare riconoscendo quanto richiesto dai lavoratori. Che sono stati quindi ri-assunti il primo gennaio del 2014. Fino al marzo del 2015, quando l’allora dirigente del Territorio, Maurizio Pirillo, ha deciso di sospenderli in attesa che venisse definita la loro posizione assicurativa e previdenziale. Al suo arrivo, infatti, il dirigente ha scoperto che i precari, oltre ad essere senza stipendio da 14 mesi, non erano coperti da alcuna assicurazione, la loro assunzione non era stata comunicata all’Inps e i contribuiti mai versati. Proprio i contributi che adesso l’Inps ha chiesto alla Regione di riconoscere e pagare: 572 mila euro, duecento mila dei quali frutto di sanzioni.