PALERMO – Dopo la proroga dei termini di custodia cautelare il giudice deposita le motivazioni della sentenza. Ad un oltre un anno dalle condanne inflitte ai presunti componenti dei clan mafiosi di Porta Nuova e Bagheria il rischio scarcerazioni di massa sembra scongiurato. Inevitabile, però, che gli avvocati delle difese faranno ricorso al Tribunale del Riesame.
Ad allungare i termini di carcerazione ex post è stato il presidente del Tribunale Salvatore Di Vitale. Il deposito delle motivazioni da parte del giudice per l’udienza preliminare Sergio Ziino, il processo è stato celebrato con il rito abbreviato, avvia la corsa contro il tempo. Per gli imputati che hanno avuto pene inferiori a 10 anni si dovrà arrivare ad una sentenza d’appello entro il prossimo 19 agosto. Altrimenti pioveranno le scarcerazioni.
Nel frattempo, il presidente Di Vitale ha temporaneamente bloccato le scarcerazioni di Salvatore Buglisi, Giuseppe Di Fiore, Giovanni Di Salvo, Giovanni Pietro Flamia, detto “U’ Cardiddu”, Carlo Guttadauro, Giovanni La Rosa, Atanasio Ugo Lonforte, Nicolò Lipari, Pietro Lo Coco, Andrea Lombardo, Vincenzo Maccarrone, Fabio Messicati Vitale, Bartolomeo Militello, Carmelo Nasta, Francesco Pretesti, Giorgio Provenzano, Francesco Raspanti, Paolo Salvatore Ribaudo, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Salvatore Romano, Francesco Speciale, Francesco Terranova.