PALERMO – Su quella gara ci sono troppi dubbi e “rilevanti criticità” secondo il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone che ha dato mandato agli uffici dell’Anac di inviare una delibera di pochi giorni fa alla Procura di Siracusa. Che in realtà, della vicenda relativa agli affidamenti per gli asili nido del capoluogo aretuseo, si era già occupata aprendo una inchiesta.
Ma adesso, sul sindaco renziano di Siracusa, Giancarlo Garozzo, arriva la stangata di Cantone: in una delibera fitta, che ripercorre tutta la vicenda degli affidamenti, il presidente di Anac mette in luce le diverse presunte incongruenze di quell’affidamento.
Un affidamento frutto di un bando pubblicato nel settembre del 2015. Le operazioni di gara si sono conclude il 28 luglio del 2015. Il 4 agosto di quell’anno, si è proceduto con l’aggiudicazione provvisoria dei quattro lotti previsti. E un mese dopo, si sceglie di procedere con l’affidamento “sotto riserva di legge” del servizio ai quattro aggiudicatari provvisori. Dopo quattro giorni si procederà poi con l’aggiudicazione definitiva di uno dei lotti, mentre per gli altri si dovrà attendere alcuni mesi.
Peccato che alcune delle società destinatarie dell’affidamento, ripercorre la delibera di Anac, non fossero provviste di un Durc in regola. Il Durc è il documento che attesta la regolarità contabile delle aziende e viene richiesto in genere in occasione di appalti e affidamenti pubblici. Le società Siges, fa notare Anac, e la Eden, inizialmente in Ati con un’altra società, erano sprovvisti del documento anche dopo l’aggiudicazione provvisoria.
Ma il Comune decide di andare avanti comunque, sostenendo la necessità di far presto, considerata la delicatezza del servizio oggetto dell’affidamento, e giustificando gli evidenti ritardi anche con le rotazioni dei dirigenti avvenute negli uffici del Comune interessati dal procedimento. “Effettuate le valutazioni di competenza in merito alla sussistenza nel caso de quo dell’interesse concreto e attuale all’annullamento dell’aggiudicazione definitiva – scriveva il Comune – gli uffici hanno ritenuto di procedere comunque alla stipula dei relativi contratti” Una ricostruzione che non convince Anac: “Tale dilatazione, frutto di scelte che ondeggiano tra la fattiva attuazione della primaria esigenza di fornire servizi essenziali ai cittadini – scrive l’Autorità nazionale anticorruzione – e una gestione rallentata della fase dei controlli previsti dalle norme, ha determinato il concretizzarsi di una situazione di fatto che a seguito della decisione del Comune di Siracusa di non procedere all’annullamento delle aggiudicazioni in favore di ditte che erano sprovviste di un requisito generale (il Durc regolare) attua una grave violazione dei principi che regolano gli affidamenti di contratti pubblici”.
E Anac in particolare contesta le necessità di assicurare, in via sostanzialmente emergenziale, il servizio. “Il trascorrere di tale rilevante termine temporale, derivato da una gestione del procedimento certamente non ispirata da principi di speditezza ed efficienza, – scrive Anac – durante il quale il servizio veniva svolto sotto riserva di legge dagli aggiudicatari provvisori, è stato poi posto sostanzialmente alla base della decisione di non revocare gli affidamenti. Tale decisione – prosegue la delibera – permette l’esecuzione del contratto ad aggiudicatari che, in possesso di un Durc irregolare, dovevano essere esclusi fin dalle fasi iniziali dell’affidamento stesso (Siges e ATI Orsa – Eden) o in tempi successivi (Consorzio Solco – Consorzio Elios Etneo), contraddicendo, pur nella legittimità della scelta operata, i principi che regolano gli affidamenti di contratti pubblici ”. Anche per questi motivi, Cantone ha dato mandato agli uffici di inviare questa delibera, oltre che al Comune, anche alla Procura di Siracusa.