Cracolici critica il suo Pd |"Storia di un suicidio annunciato" - Live Sicilia

Cracolici critica il suo Pd |”Storia di un suicidio annunciato”

"Tre mesi trascorsi a inseguire farfalle aspettando Grasso". Rimpianto per le primarie mancate.

PALERMO – Un post molto critico verso il suo Pd. Su Facebook, Antonello Cracolici bacchetta il partito per la gestione del dossier elezioni regionali. L’assessore rimpiange il tempo perso appresso alla candidatura mai concretizzata di Grasso e il mancato ricorso alle primarie. “Una maionese impazzita. Questa sembra essere la politica del centrosinistra, allargato o ristretto poco importa, in Sicilia. Per mesi si è ipotizzata una candidatura a Presidente che sin dalle prime battute appariva improbabile. Mi riferisco alla ipotizzata candidatura di Pietro Grasso, che ha finito per assumere il carattere di una ipotesi più auspicata che reale. Il risultato è che ci ritroviamo con tre mesi trascorsi a inseguire farfalle. Tre mesi che sarebbero stati decisivi per individuare il metodo per scegliere il candidato Presidente della Sicilia”, attacca Cracolici.

Insomma, alla vigilia della segreteria regionale del Pd, convocata per domattina, esplodono i mal di pancia sullo spartito seguito dai democratici in questa fase. “Siamo rimasti imprigionati dal tatticismo devastante di una politica che appare senza idee. Appariamo incapaci di offrire una visione sul futuro della Sicilia anche correggendo errori e limiti che ci sono sicuramente stati, ma avendo l’orgoglio di difendere ciò che abbiamo fatto. Quanto sarebbe stato bello andare in mare aperto a cercare il consenso su cosa proporre ai siciliani. Tre mesi fa, scegliere le primarie avrebbe spostato sulla società il giudizio su chi candidare a Presidente e obbligato i partiti, anche i più recalcitranti sulle primarie, a prendere atto della selezione fatta davanti a migliaia di persone. Insomma avremmo avuto un candidato legittimato e una coalizione che non aveva margini per distinzioni”, prosegue Cracolici. Ma il segretario regionale Fausto Raciti a Livecilia ha spiegato che le primarie erano state accolte freddamente dagli alleati e che è facile prevedere che questo non cambierebbe adesso. E nelle parole di Cracolici si legge in effetti una critica, o per lo meno una presa di distanza netta, alla gestione della segreteria della pratica elezioni. 

Poi l’attacco al governatore – di cui Cracolici è assessore – e ad altri non nominati compagni di partito (verosimilmente renziani “doc”): “Invece, lo stesso Crocetta, commettendo un errore, ha considerato la proposta delle primarie una lesa maestà del suo diritto alla ricandidatura. Alcuni le chiedevano, invece, a parole, ma speravano nel contempo nella investitura di Renzi. Le primarie prima di essere travolte dalle polemiche sono state accantonate per la teorica candidatura di Grasso. Adesso Crocetta rilancia la sua candidatura e usa le primarie per sfidare il Pd, pur sapendo che, al punto in cui siamo, è poco probabile che si crei una coalizione accanto al PD con questo strumento. Poi ci sono coloro che avendo partecipato a tutte le edizioni possibili dei vari governi che Crocetta ha messo in campo, in tutte le sue varie definizioni: da quello del presidente, a quello tecnico, al tecnico politico, al politecnico, sino al politico e basta, adesso chiedono a gran voce che il prossimo Presidente dovrà essere espressione della discontinuità dei governi Crocetta. Pur mantenendo poltrone, poltroncine, strapuntini di ogni tipo e addirittura con ex assessori a farsi portavoce di questa richiesta”. Una chiara stoccata, senza nomi e cognomi, ai faraoniani.

“Insomma – conclude Cracolici – tutto si è trasformato in un gioco degli specchi dove ognuno guarda riflessa la propria immagine, infischiandosene del rossore che dovrebbero notare nel vedere la propria faccia. Mi pare la scrittura di un film che fra tre mesi sarà proiettato nelle sale della Sicilia: “Storia di un suicidio annunciato”. Saremo capaci di fermarci in tempo?”.


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