PALERMO – Amava il mare e il canottaggio, davanti a sé aveva un’importante carriera sportiva, alla quale si dedicava già con impregno e passione: sognava di indossare, un giorno, la divisa della nazionale italiana. Per tutti i suoi amici era “il gigante dal cuore d’oro”, un ragazzo alto quasi due metri e dal fisico atletico, che dopo il diploma aveva già raggiunto i primi successi nello sport.
A strapparlo dalle braccia di chi lo amava, un terribile incidente stradale avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre del 2014 in via Messina Marine. Carlo Ruvolo rimase ucciso, a soli 22 anni, nello schianto violentissimo tra l’auto su cui viaggiava insieme ad alcuni coetanei ed una Land Rover che procedeva sulla carreggiata opposta.
Un impatto che non gli lasciò scampo e sul quale molti aspetti sono ancora in fase di accertamento. Mentre il processo è ancora in corso, i familiari ribadiscono la volontà di arrivare alla verità. “Non ci fermeremo davanti a nulla – dicono a tre anni dalla tragedia – per tutti noi è fondamentale che Carlo abbia giustizia, sapere cosa è successo quella notte”.
E’ da allora che per la famiglia Ruvolo il tempo si è fermato. La realtà con cui convivere è un percorso ad ostacoli, le lacrime non riescono ad avere fine. In via Messina Marine, sul luogo in cui Carlo ha perso la vita, è stata collocata una lapide accanto alla quale ci sono sempre dei fiori freschi. Sono quelli che più volte a settimana i genitori del ragazzo lasciano, così come al cimitero, dove ogni mattina si reca la madre, Francesca Paola. Un incubo che oggi compie tre anni, ma durante il quale non sono mancati i momenti di aggregazione e ricordo dedicati al giovane canottiere.
A partire dal memorial che ogni anno è stato organizzato al centro sportivo “Le Siepi” e a cui hanno partecipato decine di bambini per mantenere vivo il ricordo del ragazzo. A seguire le sue orme è anzitutto il fratello Andrea, che oggi ha diciannove anni. Anche lui ama il canottaggio, a farlo appassionare allo sport era stato proprio Carlo. Ed oggi, su iniziativa del Club Canottieri Roggero di Lauria, della quale squadra faceva parte il ragazzo, prenderà vita un altro evento: al giovane canottiere sarà dedicata la palestra.
“Iniziative come questa – dicono i familiari – ci confermano che Carlo si era fatto tanto amare e che la sua professionalità e la sua tenacia lo avevano sempre contraddistinto. Per noi è un orgoglio sapere che il circolo, su propria iniziativa, abbia organizzato questo memorial a cui è anche stato invitato il Comune di Palermo. Il vuoto che questa tragedia ha lasciato è incolmabile, ma abbiamo la consapevolezza che il nostro adorato carlo non sarà mai dimenticato”.