MONREALE – “Il mio rimane un progetto civico al quale le forze politiche che vi si riconoscono potranno aderire”. È questo il senso del messaggio lanciato dal sindaco Piero Capizzi come reazione alla decisione del Pd di chiudere ogni trattativa col primo cittadino. Scelta sottolineata, qualora ve ne fosse bisogno, dalle dimissioni degli assessori Nadia Battaglia e Filippo Madonia, formalizzate questa mattina.
I malumori erano esplosi all’inizio della settimana, quando, dopo lo svolgimento del congresso cittadino e l’elezione del neo segretario Manuela Quadrante, il partito ha diramato un documento in cui si chiede che della compagine assessoriale facciano parte, oltre alla stessa Battaglia, Ignazio Davi e Tonino Russo, per cui chiede la carica di vicesindaco. Dietro la deflagrazione del problema c’è la scelta di un gruppo nutrito di consiglieri, capitanati dall’ex segretario del Pd Toti Zuccaro e dal presidente del Consiglio Giuseppe Di Verde, di aderire a Cantiere popolare, di fatto imprimendo una svolta a destra all’amministrazione. “Una proposta irricevibile”, un diktat, secondo il sindaco Capizzi che sarebbe costretto a sostituire l’attuale vicesindaco, uomo di sua fiducia, Giuseppe Cangemi.
“Avevo avanzato – ha continuato Capizzi – una controproposta precisa al Pd: il ruolo di vicesindaco al segretario che, mettendoci la faccia, è la massima garanzia all’azione di governo. Non ho ricevuto alcuna risposta ufficiale, se non le dimissioni. Sia ben chiaro che non chiudo la porta in faccia al Pd, al cui interno c’è anche una parte sana”. La richiesta del partito include la sostituzione dell’assessore Rosario Li Causi, appartenente al gruppo dei transfughi. “Il nome di Li Causi – è stata la risposta del sindaco – mi è stato fatto, qualche mese fa, dal Pd; i suoi problemi interni non possono condizionare la mia azione amministrativa e la vita della città”.