Trapani, la grande paura per Birgi | L'incerto futuro dell'aeroporto - Live Sicilia

Trapani, la grande paura per Birgi | L’incerto futuro dell’aeroporto

Sindacati, industriali e politica in allarme. Pappalardo: "Già stanziate le somme".

PALERMO – Nuovi vertici, vecchie paure per l’aeroporto di Trapani. Il futuro resta una incognita per lo scalo di Birgi, che da ieri ha un nuovo cda, anche se con soli due membri su tre. Il governo regionale ha nominato due burocrati, così come fatto per le altre partecipate regionali, e cioè il capo di gabinetto di Nello Musumeci Gianluca Amico e il capo di gabinetto dell’assessore al Turismo Lucia Di Fatta. Mosse provvisorie in attesa di uno spoils system definitivo che il presidente della Regione vuole rimandare a dopo il voto. Ci vorrà dunque un altro mese di attesa per altri nomi. Ma il tempo gioca tutto contro Birgi. E adesso a Trapani si avverte forte la grande paura per il futuro dell’aeroporto, che ha vivacizzato il turismo in questi anni. Dalla Regione però si invita alla calma: un piano per Birgi c’è, assicura l’assessore al Turismo Sandro Pappalardo. E i soldi sono già appostati.

L’Airgest, società di gestione dello scalo, è infatti ormai tutta in mano alla Regione, che possiede più del 99 per cento delle quote. I soci privati sono usciti di scena nella seconda metà dell’anno scorso quando si è proceduto a un aumento del capitale sociale per ripianare le perdite ingenti. Non c’erano certezze allora per il futuro, con il rapporto con Ryanair ancora in alto mare, non ci sono certezze adesso.

Il bando di 14 milioni (una parte messi dai Comuni della provincia) della società di gestione che avrebbe dovuto sbloccare la stagione estiva è stato impugnato da Alitalia e il Tar con sentenza ha dato ragione al ricorrente. Al bando aveva partecipato solo Ryanair, mentre Alitalia e Blue Air, che pure avevano manifestato interesse nella prima fase della gara, non avevano presentato proposte finali. E allora adesso bisogna mettere mano all’emergenza, possibilmente con un nuovo bando. Avrebbe potuto farlo il vecchio management ma il governo regionale ha deciso di esercitare il suo diritto di applicare lo spoils system. E così sono stati salutati i vecchi membri del cda, incluso il presidente dimissionario Franco Giudice. Una scelta che non è piaciuta a tutti. Paolo Ruggirello, candidato alle Politiche col Pd, ha espresso “perplessità e diffidenza nei confronti della recente scelta del governo regionale di smantellare il consiglio d’amministrazione di Airgest, fatta senza ascoltare le esigenze del territorio ed inserendo al suo interno, peraltro, funzionari regionali, anziché un manager competente ed autorevole”. E dopo l’ufficializzazione della nomina di due burocrati nel cda, le perplessità si sono moltiplicate.Per salvare il destino dell’aeroporto di Trapani Birgi occorrono tecnici e non burocrati. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza e perdere tempo vuol dire assumersi specifiche responsabilità sulle conseguenze negative che una ulteriore e pesante riduzione delle attività dell’aeroporto di Birgi potrebbe avere in termini di occupazione e di economia del territorio”, affermano in una nota congiunta Filippo Cutrona, Leonardo La Piana, Eugenio Tumbarello e Gregory Bongiorno, rispettivamente segretario generale Cgil Trapani segretario generale Cisl Palermo Trapani, segretario generale Uil Trapani, presidente di Sicindustria.

La grande paura, insomma, mette insieme sindacati e associazioni datoriali. “Non mettiamo in dubbio le capacità amministrative dei designati – dicono i firmatari della nota – ma in questa delicata fase sarebbe stato opportuno nominare dei tecnici, senza attendere come ha annunciato il presidente della Regione l’esito delle elezioni politiche, per predisporre in maniera celere il nuovo bando per la ricerca di vettori che operino sul Vincenzo Florio”.

La questione “tecnica” è in effetti centrale. Una delle prime cose da fare sarà individuare un accountable manager, figura tecnica che deve avere l’approvazione dall’Enac. Fin qui il ruolo era del presidente Giudice. Fatto uscire di scena anche il vice l’avvocato Paolo Angius (era l’espressione nel cda dei soci privati), che aveva presieduto altri aeroporti, ora bisogna nominarne uno nuovo. E c’è poi la questione del direttore generale: l’attuale, Giancarlo Guarrera, è dimissionario.

I sindacati hanno chiesto un incontro al prefetto Darco Pellos. Il Comitato per il monitoraggio e la salvaguardia dell’aeroporto di Trapani ha indetto un forum pubblico per stamattina al Seminario Vescovile. Anche i grillini sono sulle barricate. “I documenti cui abbiamo avuto finalmente accesso – ha detto la 5 Stelle Valentina Palmeri – dimostrano che un turbine di eventi negativi ha segnato la vita della società di gestione, a causa di una politica disattenta che ha portato all’azzeramento del capitale sociale a seguito delle perdite di esercizio, alla perdita anche dei capitali dei soci privati, alla ricapitalizzazione soltanto parziale e perciò insufficiente, ai rischi per la continuità aziendale e di scioglimento della società, ai rischi concreti di licenziamento per il personale”.

Intanto, il tempo passa e l’estate è sempre più vicina. “Ovviamente dovrà essere questo nuovo consiglio di amministrazione, pur se a quanto pare transitorio, a bandire la nuova gara. Non è infatti possibile attendere oltre”, diceva l’altroieri il confindustriale Bongiorno. Sarà così? Sì, risponde a Livesicilia l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo. “Ho già firmato il piano di riparto per Birgi e Comiso per il 2018 e il 2019. Sono già pubblicati sul sito dell’assessorato. Sono state stanziate le somme per la comunicazione. E sulla base di questo nuovo riparto dovranno rifare la gara. Si può fare da subito e in tempi molto stretti. C’è la massima attenzione da parte della Regione e stiamo lavorando in tempi davvero rapidissimi”. Il piano di riparto

Una prospettiva futuribile è quella di una partnership tra Birgi e Punta Raisi. Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo, “dovrebbe porsi due obiettivi. Innanzitutto fare un accordo con Trapani-Birgi perché questa concorrenza tra due aeroporti in territori confinanti è ridicola”. Così diceva poco più di un mese fa il presidente dell’Enac Vito Riggio, che oggi osserva come “lo spoils system della politica mal si concilia con le esigenze industriali”. Sarebbe quella la strada per negoziare con Ryanair da una posizione di maggiore forza, visto che il vettore irlandese, fin qui vitale per Birgi, è costato tanto in termini di risorse finanziate dai territori negli accordi di co-marketing.Sarà questa la strada per salvare Birgi? I numeri dei primi mesi del 2017 parlavano anche di un calo di passeggeri, soprattutto nazionali. Il bando per i prossimi 28 mesi puntava al rilancio. Bisognerà ripartire da zero. Per far decollare finalmente il Vincenzo Florio.


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