PALERMO – Mutilavano braccia e gambe delle vittime, che erano consenzienti nonostante a volte finissero in sedia a rotelle, sostenendo che quelle lesioni erano la conseguenza di incidenti stradali, in modo da poter poi truffare le assicurazioni. È quanto ha scoperto la Polizia a Palermo sgominando due pericolose organizzazioni criminali. I poliziotti stanno eseguendo 11 provvedimenti di fermo emessi dalla procura di Palermo. Gli indagati sono 60.
Tossicodipendenti, persone con problemi mentali o dipendenti dall’alcol, soggetti in grave difficoltà economica: erano tutti soggetti ai margini della società le vittime delle due organizzazioni. Venivano gravemente feriti in cambio di poche centinaia di euro.. Soggetti che, attratti dalla promessa – mai mantenuta – di ricevere del denaro, davano il loro consenso a subire ogni tipo di violenza. Dalle indagini è emerso che in alcune situazioni i membri delle associazioni criminali somministravano in maniera rudimentale dosi di anestetico alle vittime, per tentare di ridurre e attenuare il dolore delle mutilazioni subite. L’anestetico veniva procurato da una delle persone fermate, un’infermiera in servizio all’ospedale Civico di Palermo.
E c’è anche un tunisino che è morto tra le vittime delle due organizzazioni scoperte della Polizia . Le indagini degli uomini della squadra mobile di Palermo hanno infatti accertato che il cittadino tunisino Yakoub Hadry, trovato morto su una strada alla periferia di Palermo nel gennaio 2017, non era in realtà rimasto vittima di un incidente stradale ma era deceduto in seguito alle fratture provocate dai membri di una delle due organizzazioni proprio con l’obiettivo di simulare un incidente e ottenere così i rimborsi assicurativi. Proprio da quel falso incidente, sulla cui veridicità emersero subito sospetti, ha preso le mosse l’inchiesta della Squadra mobile della Questura di Palermo.
Il video delle intercettazioni.