CATANIA – Fumata nera sulla Diciotti alla riunione tecnica convocata a Bruxelles. L’Unione europea non decide. Il primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato subito che per questo “ci saranno delle conseguenze”. “I Paesi europei non hanno avanzato alcuna concreta apertura per risolvere il caso della nave Diciotti. Visto che l’Italia, negli ultimi anni, ha accolto 700 mila cittadini stranieri, la linea del Viminale non cambia. Dalla Diciotti non sbarca nessuno. Su questo fronte il governo è compatto”, è quanto si apprende da fonti del Viminale. Uno dei punti contrari avanzati dagli altri paesi Ue è che il flusso di migranti pro-capite è molto al di sotto di quello in altri Stati membri attualmente e perciò, a loro avviso, non vi sarebbe necessità di condividere la responsabilità. “Il vertice di Bruxelles si è chiuso con un nulla di fatto. Ennesima dimostrazione che l’Europa non esiste – dicono dal Ministero dell’Interno -. Nessuno stato membro ha ritenuto di sottoscrivere un comunicato, anche perché non ci sono le basi di un accordo per indicare una nuova procedura standard per il soccorso, lo sbarco e la ridistribuzione degli immigrati”.
“L’Italia – si legge in un post pubblicato da Conte su Fb – è costretta a prendere atto che l’Europa oggi ha perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei principi di solidarietà e di responsabilità che pure vengono costantemente declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo. “Il M5s si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. L’Ue non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi”, ha dichiarato il capo politico del M5s Luigi Di Maio, ministro del Lavoro in un post. “Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico M5s, visto che la UE non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 mld all’anno che pretendono”, ha concluso.
Non si sblocca dunque la situazione della Nave Diciotti attraccata al porto di Catania e del suo carico di 150 migranti ancora trattenuti a bordo. “Che devo dire? Salvini è uno che secondo me è un buon politico. Oggi sta sbagliando, sta esagerando anzi. Se sta esagerando perché sta commettendo un errore senza rendersene conto spero che se ne renda conto, se invece lo sta facendo in mala fede allora è stronzo…”. Lo ha ribadito oggi pomeriggio dopo le polemiche di ieri sera e di questa mattina il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè dopo la visita a bordo della nave della Guardia Costiera.
Miccichè era accompagnato dai componenti della commissione Sanità dell’Ars: la presidente, Margherita La Rocca Ruvolo e i deputati Tommaso Calderone (Fi), Francesco De Domenico (Pd), Elvira Amata (Fdi), Giuseppe Galluzzo (Diventerà Bellissima) e Nicola D’Agostino (Sicilia Futura). “Erano rappresentati tutti i gruppi, tranne il Movimento 5 stelle”, è scritto in una nota del presidente dell’Ars.
“Saranno pure clandestini ma i migranti della nave Diciotti sono tutti giovanissimi, non avendo più di 25 anni. Da stamattina a bordo si è alzata la tensione e se finora l’emergenza sanitaria appare scongiurata, da un momento all’altro la situazione potrebbe precipitare perché le condizioni igieniche sono molto precarie. La doccia è concessa ogni 4-5 giorni, dormono all’aperto giorno e notte o fa freddo o fa caldo. Le donne sono costrette a lavare continuamente gli indumenti intimi, non avendo cambi a disposizione. La verità è che non è immaginabile che ci siano queste situazioni: 150 persone chiuse in una stiva di una nave, che dormono a terra”, ha detto il presidente Miccichè. La delegazione dell’Ars ha provveduto ad acquistare per le 11 donne a bordo indumenti intimi e magliette per far fronte alle esigenze più impellenti.
“La verità è che non è immaginabile che ci siano queste situazioni: 150 persone chiuse in una stiva di una nave, che dormono a terra”, ha detto il presidente Miccichè, che con il presidente e i componenti della Commissione Regionale alla Sanità è salito a bordo della Diciotti per verificare le condizioni di salute delle persone a bordo. “Io non sono qui a dire ‘cambiamo le regole dell’immigrazione’ – ha aggiunto Miccichè – non è questo il motivo per cui siamo venuti. Il nostro ruolo è quello di verificare la situazione e di denunciare. Più di questo non possiamo fare, denunciare alla magistratura. Se la vedano loro. Non sono io a dovere aprire fascicoli. Quella umanitaria è una situazione che non si può reggere. La politica la facciano dal Governo…”.
Con il presidente anche la presidente della Commissione Sanità dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo. “Abbiamo fatto una ispezione di tipo sanitario per motivi umanitari – ha aggiunto -. La situazione è non gravissima, nemmeno favorevole, tranquilla. Siamo stati costretti noi ad andare a comprare della biancheria intima perché le donne avevano la stessa biancheria intima da quindici giorni senza ricambi. Probabilmente pure gli uomini, ma non eravamo nelle condizioni di comprare cose per tutti”. “Alcuni dei migranti a bordo della Diciotti – dice Giuseppe Galluzzo, deputato regionale di DiventeràBellissima e componente della Commissione Sanità dell’Ars – ci hanno confermato di essere vittime di vere e proprie ‘compravendite’. Uno sfruttamento che prosegue durante e dopo questi disperati viaggi della speranza, all’insegna di un inumano business che va contrastato duramente e nell’interesse anzitutto degli stessi migranti, al contrario di quanto ha fatto il precedente governo nazionale a trazione Pd. La posizione di DiventeràBellissima è chiara e la ribadiamo: l’Europa non può continuare a lasciare da sola l’Italia nel fronteggiare l’emergenza immigrazione”.
Secondo Miccichè lo sciopero della fame potrebbe essere una provocazione: “Siccome fino ad ad oggi, anche attraverso la visita di altri parlamentari, è stato detto che comunque la situazione sanitaria è buona, allora i migranti a bordo della Diciotti stanno pensando ‘che cosa dobbiamo fare per fare capire che non ne possiamo più? E loro stanno, per assurdo, sperando che stando molto peggio di come non stiano ora, forse qualcuno si impietosisce. I medici di bordo ci hanno fatto capire chiaramente che appena passano due giorni e questi continuano lo sciopero della fame, la situazione non si potrà reggere più. Fino a pochi minuti fa, 140 su 150 migranti per protesta hanno rifiutato il cibo e anche gli integratori alimentari”. Miccichè ha ringraziato le organizzazioni no profit e i medici volontari che lavorano senza sosta: “Sono veri e propri eroi che dobbiamo ringraziare per l’abnegazione con cui si stanno prodigando a favore del prossimo anche se straniero”.
Il presidente dell’Ars lancia un appello al governo “perché trovi una soluzione entro brevissimo tempo. Se i migranti continuano lo sciopero della fame, diventeranno ancora più debilitati, esponendo il corpo a possibili malattie”. E conclude con una battuta rivolta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Se ti chiedo scusa, anche se ti ho detto str…, fai scendere le undici povere donne?”.