Sono una vincitrice del concorso per trentanove psicologi indetto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) con PDG 21/11/2003 e pubblicato nella GU -IV Serie Speciale- del 16 aprile 2004. Il concorso è stato espletato tra novembre 2004 e aprile 2006 e ha previsto tre tipi di prove: preselettive, due scritte e una orale. Il 15 settembre 2006 è stata pubblicata la graduatoria sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia.
In sintesi, nel dicembre 2006 la Direzione del Personale del DAP ha comunicato che il budget assegnato per il 2006 non avrebbe consentito di procedere all’assunzione, sottolineando che la stessa era subordinata alla cessazione degli impedimenti normativi (c.d. blocco delle assunzioni per gli anni 2005-2006-2007). I fondi relativi al DPR della Funzione Pubblica di deroga al blocco delle assunzioni del 2006 sono stati utilizzati per riqualificare 54 interni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, lo stesso è avvenuto per 273 unità interne nel 2007, nonostante la pianta organica per gli psicologi C1 fosse vuota.
La finanziaria 2007 ha previsto per le nuove assunzioni al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria 1,5 milioni di euro per il 2008, 5 milioni di euro per il 2009 e 10 milioni di euro per il 2010. La nostra assunzione era prevista con uno di questi fondi. Infine, superato nel gennaio 2008 il blocco triennale delle assunzioni, il due aprile 2008 è stato redatto da parte dell’ex Ministro Scotti e l’ex Ministro Turco un DPCM relativo al passaggio della medicina penitenziaria al Sistema Sanitario Nazionale. Questo DPCM è stato varato a Camere sciolte, firmato il 01/04/08 dall’ex Presidente Prodi e pubblicato sulla G.U. n.126 del 30 maggio 2008.
In tale documento gli psicologi vincitori del concorso non vengono menzionati se non implicitamente nel comma 10 dell’art. 3 (Trasferimento dei rapporti di lavoro) nel modo seguente: “Le Aziende sanitarie locali, previo accordo con il Ministero della Giustizia e nel rispetto della vigente normativa in materia di assunzioni e dei vincoli ivi previsti in materia di contenimento delle spese di personale, possono avvalersi delle graduatorie dei concorsi espletati anteriormente alla data del 15 marzo 2008 per il reclutamento in ruolo di figure professionali oggetto del trasferimento al Servizio sanitario nazionale.”
Dal suddetto comma appare evidente che i vincitori sono considerati alla stregua di idonei.
Pertanto, quella che doveva essere la certezza di un’assunzione a tempo indeterminato, con il passaggio della Medicina Penitenziaria al Ministero della Salute, si è trasformata in una possibilità di essere chiamati dalle ASL perché non siamo più inseriti in una pianta organica come eravamo al DAP. Fino ad oggi il Ministro della Giustizia e il Ministro della Salute non hanno assunto alcun provvedimento relativo alla nostra assunzione in quanto l’uno ritiene che la competenza sia dell’altro né alcun altro politico a cui ci siamo rivolti ha saputo, potuto o voluto dare una risposta.
Tale gravissima situazione rappresenta per i 39 psicologi, oltre il rischio di non ottenere il posto di lavoro, dopo avere legittimamente vinto un concorso pubblico nazionale con dispendio di energie fisiche, mentali, emozionali e pecuniarie, anche e soprattutto il crollo di tanti sogni e speranze legati all’esito di tale concorso. Va sottolineato, inoltre, che con la nostra mancata assunzione si viene a determinare una situazione quantomeno paradossale per cui il lavoro che dovrebbero svolgere i vincitori di concorso viene espletato da circa 400 consulenti esterni la cui selezione certamente non è stata così severa come quella affrontata dai 39 psicologi vincitori di concorso. Inoltre, da notizie tratte dai siti della Funzione Pubblica (relativi agli anni 2006-2007) il costo di tali consulenze ammonterebbe a circa un milione di euro annui! Ancora, va sottolineato che il concorso in questione è stato bandito per far fronte ad accertata necessità di assistenza psicologica più volte denunciata dagli istituti penitenziari.
Infine, sono state fatte 6 interrogazioni parlamentari da parte dei deputati Cassinelli, Dima, Schirru, De Girolamo e Rao alle quali non è stata data ancora nessuna risposta. Esasperati da tale gravissima situazione i 39 psicologi manifesteranno incatenandosi davanti la Camera dei Deputati i giorni 31 marzo e 1 aprile sperando di ottenere finalmente qualche risposta. Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti ringrazio per l’attenzione e porgo i miei migliori saluti.
Velia Di Benedetto
per i vincitori di concorso