PALERMO – “La mafia più che cercare morti ammazzati cerca alleati dove si decidono i flussi di denaro: nella politica e nella pubblica amministrazione, nelle grandi imprese. Qualche volta non ha bisogno di cercare alleati perché la mafia riveste un ruolo in questi settori”. È questo il parere di Nello Musumeci che intervenendo alla manifestazione Panorama d’Italia risponde a Raffaele Leone che gli chiede se è d’accordo con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando quando sostiene che la mafia non comanda più. Il presidente della Regione, infatti, si sente di dissentire dall’opinione del sindaco. “Oggi – ha replicato il presidente – chi fornisce prestiti con facilità? Chi assicura la difesa del territorio e dà qualche posto di lavoro? Verrebbe da dire lo Stato. Ma forse non è sempre così”.
L’inquilino di palazzo d’Orleans fa qualche esempio di fallimento dello Stato. “Quando un comune viene sciolto per infiltrazione mafiosa – ha detto Musumeci – ma i commissari non hanno poteri speciali allora lo Stato non vince. Non ha vinto specialmente se il provvedimento di scioglimento arriva una seconda e una terza volta. Non vince lo Stato – ha continuato – quando un commerciante chiude un negozio a causa del racket, lo Stato porta in galera il mafioso grazie alla denuncia del negoziate e dopo tre anni il mafioso è fuori e lo stato non ha ancora erogato il contributo che spettava a quell’imprenditore. Se lo Stato – ha concluso Musumeci – confisca un bene e però dopo due anni quella impresa non sta più sul mercato e deve licenziare i dipendenti allora lo Stato non ha vinto. La lotta alla mafia non deve essere solo una lotta di polizia ma deve anche creare consenso sociale; altrimenti lo Stato resta solo e questo non ce lo possiamo permettere”.