Piccione si ritira dal congresso | "Primarie false e senza regole" - Live Sicilia

Piccione si ritira dal congresso | “Primarie false e senza regole”

La decisione dopo lo scontro sulle norme: "Vogliono fare il partito di Renzi, non il Pd".

PALERMO – Teresa Piccione si ritira dalle primarie. La candidata dell’area Zingaretti, al culmine di uno scontro sulle regole, ha assunto questa decisione: «Quelle di domenica, in Sicilia, saranno le primarie fondative del partito di Renzi e non le primarie del Partito Democratico. Per questa ragione ritiro la mia candidatura».

«La maggioranza renziana – continua Piccione in una nota – ha impedito lo svolgimento dei congressi dei Circoli e delle Federazioni provinciali, mortificando il libero dibattito degli iscritti e degli elettori e la loro partecipazione. Non intendo concorrere a false primarie senza regole, soprattutto dopo manifestazioni e segnali evidenti – ed inquietanti – della partecipazione di uomini estranei al Partito democratico, che inquinerebbero irrimediabilmente il risultato elettorale del congresso».

Accantonata, sembra, l’idea di ricorrere alla magistratura e di portare la vicenda congressuale in tribunale, l’ex deputata palermitana lascia la corsa. A questo punto resta candidato il solo Davide Faraone. E verosimilmente solo i suoi sostenitori voteranno al gazebo domenica. L’ultima goccia per gli zingarettiani è stata la decisione della commissione nazionale di garanzia, a maggioranza renziana, che ha dato ragione a Fausto Raciti e all’area Faraone su tutte le decisioni contestate dai sostenitori di Piccione: lo svolgimento delle primarie prima dei congressi locali, la gestione operativa dei gazebo affidata alla commissione regionale e non ai territori e altro. A questo si aggiunge il sospetto di un inquinamento delle primarie da parte di altri partiti, denunciato ieri da Vincenzo Lo Re che ha sollevato il caso delle dichiarazioni di Esuebio D’Alì, esponente di Forza Italia che ha detto che voterà Faraone.

“Si illude chi pensa che il caos del PD siciliano sia un fatto locale. È solo la prova generale dell’obiettivo di andare oltre il PD lasciando le macerie in quello che c’è”, commenta su Facebook Antonello Cracolici. Mentre Lillo Speziale rassegna le dimissioni dalla commissione del congresso. Antonio Ferrante aggiunge: “Quello che doveva essere un congresso di rigenerazione si sta rivelando la messa funebre del Pd Siciliano. Chi ha ancora a cuore le sorti della nostra comunità politica e della Sicilia ha il dovere di fermarsi, chi si ostinerà ad andare avanti se ne assumerà la responsabilità davanti alla nostra gente”.

A questo punto, la spaccatura interna al Pd siciliano diventa definitiva. Con un congresso a cui probabilmente parteciperà solo un pezzo di partito. Ora sarà la commissione regionale per il congresso a stabilire se annullare o celebrare ugualmente le primarie rimaste con un solo candidato. Verosimilmente le primarie non si faranno e Faraone sarà proclamato segretario in quanto unico candidato. In quel caso i candidati delle sue liste sarebbero eletti all’assemblea regionale. Ma anche su questo c’è da aspettarsi altre polemiche sulle interpretazioni del regolamento.

 

 

 

 

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