PALERMO – L’aveva desiderata per molto tempo. Da anni sognava di essere in sella ad una moto, ma voleva acquistarla con il suo lavoro, con i suoi sacrifici. E Giulio, non appena compiuti i 18 anni, aveva mantenuto la promessa con se stesso. Soltanto pochi mesi fa aveva comprato la Suzuki Gs su cui stanotte ha viaggiato per l’ultima volta.
Un terribile impatto avvenuto sulla strada che porta al santuario di Monte Pellegrino non gli ha infatti lasciato scampo. Il giovane Giulio Franco, che abitava a Monreale e frequentava l’Istituto magistrale Regina Margherita di Palermo, aveva raccontato su Instagram il suo sogno: il post, con tanto di fotografia della moto, risale soltanto a dodici settimane fa.
“Vorrei raccontare una breve storia – scriveva – fin quando avevo 13 anni ho sognato di avere una moto tutta per me, ma quando mi sono scontrato con la realtà ho capito che certe cose non possono realizzarsi, se non dopo un lavoro, pazienza e molto impegno. Allora mi misi a lavorare, cominciando a mettere i soldi da parte per realizzare il mio sogno e promisi a me stesso che a 18 anni avrei comprato la mia prima moto, soltanto con le mie forze. Finalmente, dopo un tempo quasi infinito per me, sono arrivati i miei tanto attesi 18 anni. Feci quattro conti nelle mie tasche e cominciai a muovermi, dieci giorni dopo la moto era a casa, dopo due mesi ero in sella al mio sogno, con le mie forze, con il mio impegno, costato davvero infiniti sacrifici. Almeno posso dire che quando si lavora per realizzare un sogno, i risultati prima o poi arrivano, e sfido chiunque a provare la felicità che può darti questo pezzo di ferro”.
La seconda tragedia che in poco tempo colpisce l’istituto Regina Margherita di Palermo: tre settimane fa un altro giovane che aveva frequentato il liceo di piazzetta Santissimo Salvatore, ha perso la vita. Giuseppe Morello, anche lui di Monreale, si era diplomato soltanto da un anno: è morto a fine luglio dopo essere scivolato sugli scogli a Macari, nella zona di San Vito Lo Capo. “Il Regina Margherita è distrutto – scrive una compagna di scuola dei due ragazzi sui social – non ci sono parole per descrivere il nostro dolore”. Facebook ed Instagram sono in queste ore pieni di messaggi rivolti a Giulio: “Non si può morire così – scrive Sonia – non è giusto. Avevi desiderato quella moto con tutto te stesso, cosa è successo?”.
Rabbia e dolore si alternano nelle parole di chi conosceva il ragazzo, morto in una delle strade che viene considerata tra le più pericolose della città. La lunghissima e stretta via Bonanno, che dal belvedere porta al santuario, ha già fatto da scenario, purtroppo, a tragici incidenti, tra i quali lo schianto costato la vita al noto pr palermitano Alessandro Nasta, tre anni fa. Ma le strade che portano a Monte Pellegrino si sono macchiate di sangue anche lo scorso anno, con il terribile incidente in cui sono rimasti uccisi Pietro Torres e Simona Messina: La loro auto precipitò da via Monte Ercta, l’impatto non lasciò scampo ai due giovani.