PALERMO – Inchiesta archiviata. Non c’è la prova dell’esistenza di un’associazione per delinquere e il delitto di scommesse in competizioni sportive non può essere perseguito perché sarebbe stato commesso all’estero. C’è un difetto della giurisdizione della magistratura italiana.
Ecco perché è stata archiviata, su richiesta della Procura di Palermo, l’inchiesta nei confronti di Marco Cecchinato, il campione di tennis siciliano e di altri otto indagati.
Nel 2016 gli avvisi di garanzia per le presunte combine di tre match erano stati notificati anche a Ferdinando Bonuccelli, giovane promessa del tennis, Fabrizio e Riccardo Accardi, padre e figlio, Antonio Campo, Francesco Nicoletti, Vincenzo Caldara, Alfio Torrisi e Vincenzo Guiducci, ora tutti archiviati.
La polizia aveva ipotizzato l’esistenza di una centrale delle scommesse in partite di tennis che sarebbero state truccate a Palermo, anche se furono disputate all’estero. Da qui il difetto di giurisdizione.
Cecchinato era stato sospeso e poi prosciolto anche in sede disciplinare. L’inchiesta era partita da una serie di messaggi Whatsapp fra Accardi e Cecchinato alla vigilia di tre match in Marocco. Nessun accordo illecito, ma conversazioni fra amici, aveva sostenuto la difesa.