SIRACUSA – “Solidarietà piena ed incondizionata nei riguardi dei due autisti soccorritori del 118 aggrediti durante lo svolgimento del loro servizio, un monito alla direzione della Seus al fine di prendere provvedimenti immediati per la sicurezza dei propri dipendenti ed un appello alla politica nazionale per garantire la tutela di questi operatori attraverso norme trasparenti ed efficaci contro la violenza sul personale sanitario”. A ribadirlo è stato il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl di Ragusa e Siracusa, Daniele Passanisi, dopo l’aggressione subita da due operatori della Seus, registrata nella notte tra sabato e domenica.
“Due lavoratori nell’espletamento del loro servizio sono stati ripetutamente picchiati e minacciati mentre stavano svolgendo un’attività di soccorso – ha spiegato Passanisi – il tutto è avvenuto durante il servizio, all’interno dell’autoambulanza e all’arrivo al Pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I”. Questi lavoratori stavano svolgendo con abnegazione e gradissimo spirito di sacrificio nelle ore notturne un’attività delicata per la quale non esitiamo a definirli “angeli della notte” ed hanno subito una vile aggressione dalla stessa persona che stavano soccorrendo. Quello che preme dire è un sollecito forte ed immediato verso i vertici di Seus, affinché vengano stroncate situazioni di violenza di questo genere, che purtroppo si stanno ripetendo troppo spesso. Chiediamo che vengano istituite telecamere a bordo delle autoambulanze e che sia garantita maggiore sicurezza agli operatori, con interventi preventivi ed immediati delle forze dell’ordine e prevedendo l’istituzione del posto di polizia al Pronto soccorso”. Il segretario generale della Fp Cisl di Ragusa e Siracusa, ha lanciato un monito anche nei riguardi della classe politica.
“E’ altresì particolarmente grave quanto deciso dalla Commissione Affari sociali della Camera che ha espresso il proprio no all’attribuzione dello status di pubblici ufficiali per medici e operatori sanitari. Un parere negativo alla proposta di legge per il riconoscimento che avrebbe consentito la procedibilità d’ufficio in caso di aggressione ai danni di queste tipologie di lavoratori. Facciamo appello quindi alla classe politica di fare un passo indietro e riconsiderare l’importanza del ruolo e del lavoro di medici ed operatori sanitari, ridando loro quella dignità finora calpestata da esagitati e non tutelata dalla classe politica di Governo. Nonostante questo medici ed operatori sanitari continuano con grande professionalità e immutato spirito di sacrificio a svolgere una funzione fondamentale per il funzionamento delle attività della sanità pubblica e, quindi, per garantire la salute dei cittadini”.