Il gup Giuseppe Sgadari ha condannato Andrea Carbone ed Emanuele Cecala, che hanno avuto 7 anni ciascuno, e Michele Modica, condannato a 6 anni e 8 mesi di Bagheria (Palermo) per avere fatto parte di un gruppo che, nell’estate del 2007, aveva progettato l’omicidio del boss Pietro Lo Iacono, che da poco era tornato in libertà per un cavillo procedurale. I pm Nino Di Matteo e Marzia Sabella avevano chiesto pene più pesanti perché dalle indagini e dalle intercettazioni ambientali era emerso l’importante ruolo che i tre avevano nella famiglia mafiosa di Bagheria. Ruolo evidenziato dall’importante compito – il progetto di attentato che si sarebbe dovuto effettuare con l’uso di armi pesanti – assegnato loro. Il gup, invece, ha escluso l’aggravante di avere fatto parte dell’associazione armata e di avere reimpiegato proventi di attività criminali.
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