“La cena di Messina sancisce un nuovo strappo alle regole interne del partito. Dopo aver tradito gli esiti del congresso e delle primarie fa rabbia vedere strappato il documento unitario che ha approvato la relazione del segretario nell’assemblea del 19 dicembre scorso, che trovava un punto di equilibrio”. Lo ha detto il parlamentare nazionale del Partito Democratico Tonino Russo. “Quelle scelte, ormai con danno per tutto il Pd – aggiunge – sono arrogantemente calpestate e stupisce che a celebrare messa sia sempre il solito ‘Cardinale’. Ed è anche vero che a quella cena erano solo amici come qualcuno ha detto: i compagni infatti lavorano solo per il re di Prussia”. Per Russo “la cena con l’assessore Centorrino, intellettuale valido e stimabile, ed iscritto al Pd di Messina, circolo di Zanca, è servita poi all’area inciucista del Pd, fulminata sulla via di Damasco, per festeggiare e delineare le proprie manovre successive. Ovviamente, al di fuori delle più elementari regole di lealtà, che in un partito, per serietà e credibilità, si dovrebbero pur sempre tenere”. “Mi auguro – conclude Russo- che presto si faccia chiarezza e piuttosto che della spartizione dei componenti degli uffici di gabinetto degli assessorati, qualcuno voglia discutere anche di quelle che oggi appaiono sempre più una giustificazione chiamata eufemisticamente riforma”.
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