Sono piaciute al Partito Democratico le parole pronunciate davanti alla commissione Antimafia da Raffaele Lombardo, che ha denunciato la presenza di infiltrazioni mafiose nel sistema di gestione di acqua e rifiuti. E ai democratici è piaciuto anche l’intervento dell’assessore all’Energia, Pier Carmelo Russo, che alla Conferenza Stato-Regioni ha espresso il “no” della Sicilia al nucleare, spingendosi a ventilare l’ipotesi di un risarcimento danni per gli insediamenti industriali a forte impatto ambientale, già presenti a Gela, Milazzo e Priolo. Secondo il senatore Giuseppe Lumia, tuttavia, è troppo presto per parlare di un’effettiva convergenza tra Pd e governo Lombardo, perché – argomenta l’ex presidente della commissione Antimafia – alle parole dovranno seguire i fatti, che tradotto significa riforme.
Onorevole Lumia, lei ha apprezzato la denuncia di Lombardo sulle infiltrazioni mafiose in tema di acqua e rifiuti.
“Sì, la Regione si occupa finalmente di una vicenda nota a tutti e radicata da tempo come il sistema di collusione nella gestione di acqua e rifiuti, una collusione che è presente anche nel settore dell’energia e delle autorizzazioni alle cave. È un primo piccolo passo a cui adesso dovrà seguire un grande passo, progettuale e sistematico, contro Cosa nostra e contro chi nella burocrazia, grande e piccola, e nella politica collude in questi settori. Siamo appunto all’inizio, ora si deve passare ai fatti”.
Che cosa serve innanzitutto?
“Le riforme. Sono necessarie riforme in tema di rifiuti, acqua, nonché in campo energetico, dove specialmente nell’eolico si sono consumati clamorosi rapporti con la mafia. Per venirne fuori, servono da un lato le riforme e dall’altro efficaci controlli ispettivi”.
Governo regionale e Pd si muoveranno insieme per eliminare la presenza mafiosa da questi settori nevralgici per la Sicilia?
“Ho sempre sostenuto che il Pd deve evitare due trappole mortali. La prima è quella di chi grida ‘al voto, al voto’ come fa l’ancien régime che vuole impedire l’avvio del percorso riformatore perché intaccherebbe privilegi consolidati; e la seconda trappola è di chi grida ‘al governo, al governo’. Bisogna avere un atteggiamento di sfida nei confronti del governo Lombardo sulle riforme. Bisogna dire a Lombardo che siamo pronti a queste sfide in aula, a cominciare dal cambiamento del meccanismo infernale degli Ato che vanno ridotti di numero, facendo inoltre in modo che si occupino soltanto di regolazione e non anche di gestione che invece deve tornare in mano ai Comuni. E dopo i rifiuti servono riforme su acqua, energia, appalti, formazione professionale, diritto alla salute e burocrazia. Sono questi i punti su cui bisogna fare cose mai fatte nella storia della Sicilia e cambiare realmente il volto della regione”.
A proposito della discussione sul nucleare, il Pd, tramite Bartolo Fazio, ha reso merito al governo regionale per la posizione assunta nella Conferenza Stato-Regioni e in particolare ha elogiato l’assessore Pier Camillo Russo che ha prospettato la richiesta di un risarcimento danni, dovuto agli insediamenti ad alto rischio presenti a Gela, Milazzo e Priolo.
“C’è bisogno di un atteggiamento molto diverso rispetto al passato anche nel valutare la presenza degli insediamenti industriali che hanno creato delle ferite aperte in Sicilia. Vogliamo che appunto ci sia una presenza industriale salubre, che tuteli il diritto alla salute e risarcisca il danno causato ai siciliani”.
Questi riconoscimenti del Pd al governo regionale indicano che c’è sempre più una maggiore convergenza con Lombardo?
“Ancora è presto per arrivare a questa conclusione, ma la scelta contro il nucleare facilita questo cammino, lo mette sul binario giusto, lo aiuta a sviluppare tutte le sue potenzialità”.
Nell’Udc sostengono che, tempo due mesi o comunque subito dopo le regionali, entreranno in giunta esponenti di primo piano del Pd. Che cosa risponde?
“L’Udc in questo momento ha due grandi problemi: una crisi d’astinenza dal potere senza precedenti. Ed è ovvio che quando si è in crisi d’astinenza si perde lucidità. E un altro grave problema è l’essere attraversati da una questione morale che oggi fa dell’Udc un partito poco credibile”.
A che cosa si riferisce?
“Mi riferisco alla vicenda Cuffaro e alle responsabilità politiche di Saverio Romano”.
Quali responsabilità?
“Nel sistema delle collusioni”.
Lei quindi esclude, al momento, un’alleanza col governo che non sia sul mero piano delle riforme?
“Quello che chiedo è misurarsi sulle riforme e attorno a questa sfida valutare la coerenza dei comportamenti. Coerenza che deve essere dimostrata da parte di tutti: nostra, di Lombardo, dei parlamentari, dei partiti. Per adesso dobbiamo fermarci a questa fase”.
Ma se questa coerenza ci sarà e la sfida delle riforme verrà vinta, l’alleanza con Lombardo potrà passare alla fase successiva?
“Ancora è presto per dirlo. Intanto le riforme, poi vediamo. È una sfida di tale portata che non bisogna assolutamente perdere la presa su questo punto e preoccuparsi di altre fasi”.