La Procura della Repubblica di Catania, “venendo meno al riserbo mantenuto”, per la prima volta conferma ufficialmente l’esistenza delle indagini dei carabinieri del Ros su esponenti di Cosa nostra e su presunti rapporti con esponenti politici e amministratori. Lo fa con una nota ufficiale, firmata dal procuratore capo Vincenzo D’Agata, senza fare ufficialmente nomi di eventuali indagati, per “evitare il quotidiano e reiterato stillicidio di notizie con la diffusione di fuorvianti informazioni”. Il magistrato conferma le “notizie diffuse dalla stampa” sulla richiesta del “presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo”, avanzata tramite l’avvocato Carmelo Galati, di “potere rendere dichiarazioni e fornire chiarimenti” alla Procura di Catania. Nella dichiarazione si definiscono invece come ricostruzioni “fantasiose e assolutamente prive di fondamento” le notizie su presunte “divergenze o opinioni all’interno dell’ufficio”. Il procuratore D’Agata conferma infine che sulla fuga di notizie è stata “aperta un inchiesta”, con indagati, per “rivelazione di segreto d’ufficio”.
Questo il testo completo della dichiarazione del procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata. “Avendo preso atto della campagna stampa avviata con riguardo a una indagine delegata da questo ufficio al Ros – afferma il magistrato – la Procura di Catania, venendo meno al riserbo fin qui mantenuto per salvaguardare la correttezza dell’indagine e i diritti degli indagati, allo scopo di evitare il quotidiano e reiterato stillicidio di notizie con la diffusione di fuorvianti informazioni, precisa quanto segue. Effettivamente da alcuni mesi – conferma il magistrato – è stata trasmessa a questo ufficio un’informativa del Ros a conclusione di complesse indagini protrattesi per un consistente arco temporale. L’informativa, che si compone di alcune migliaia di pagine, si riferisce a numerosi soggetti che, stante la sua ponderosità e il numero di posizioni da esaminare, è ancora oggetto di studio da parte dei magistrati assegnatari (i sostituti della Dda Giuseppe Gennaro, Agata Santonocito, Iole Boscarino e Antonino Fanara, ndr). Solo in esito a tale esame – precisa il procuratore D’Agata – le risultanze dell’indagine e il materiale probatorio acquisito formeranno oggetto di valutazione congiunta da parte dell’ufficio. Ogni notizia, pertanto, che in maniera palese o velata ipotizzi o gratuitamente faccia riferimento a divergenze di opinioni o indirizzi all’interno dell’ufficio – osserva il magistrato – è del tutto fantasiosa e assolutamente priva di qualsiasi fondamento. Con riguardo alle notizie diffuse dalla stampa si conferma che il presidente Lombardo, per il tramite del suo difensore, ha chiesto di potere rendere dichiarazioni e fornire chiarimenti a questa Autorità giudiziaria. Particolare attenzione, infine – conclude il procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata – è stata riservata alla fuga di notizie per cui è stato iscritto fascicolo a carico di soggetti noti per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, reato per il quale sono state avviate tempestive indagini”.