PEDARA – A Pedara i dipendenti di Ecolandia non ci stanno: otto mesi di stipendi arretrati sono inconcepibili. Dopo le agitazioni di Aprile, la protesta si riaccende procedendo verso l’estate: e in corso Ara di Giove ricominciano a crescere i cumuli d’immondizia. “Abbiamo mantenuto solo i servizi indispensabili”, tiene a precisare un operatore ecologico, “la rimozione dei rifiuti da scuole e strutture ospedaliere, per non creare disagi eccessivi lanciando ugualmente un appello all’amministrazione comunale”. Ma anche tra i commercianti, pur solidali, cresce il malcontento.
Michele Riela, agente di viaggi, ha accompagnato LiveSicilia attraverso il centro storico: “Il problema è sempre la scarsa attenzione dei cittadini alla raccolta differenziata, nasce tutto da lì”. In effetti, quanto a rifiuti, Pedara sarebbe ben lontana dall’essere un comune “virtuoso”: produrrebbe appena il 18 % di differenziata secondo dati del 2017. “Gli scioperi scoppiano ad intervalli regolari, si pensa che il problema sia amministrativo ma tutti guardiamo al possibile rischio igienico sanitario”, interviene Daniele Grasso, titolare di un negozio di ottica, “poi la stagione turistica è già aperta e spesso osserviamo sorpresa e disgusto nei visitatori”. Una prerogativa, questa, non solo di Pedara. Per i ristoratori, si capisce, il problema è più grave: “Hanno cambiato i turni della differenziata, una volta a settimana, mentre a noi servirebbero turni aggiuntivi. Pazienza, ci saremmo adeguati, ma anche l’isola ecologica è chiusa e dobbiamo lasciare i nostri rifiuti sul marciapiede. Magari vicino ai tavolini”, spiegano i gestori del ristorante La Tinaja, accennando poi alle “normali” irregolarità estive nella fornitura di acqua e luce.
Non trattiene il livore Mirko Maricchiolo, proprietario del bio-market Universo Natura: “Imputo tutto questo alla cattiva amministrazione, in tre anni hanno raggiunto livelli indicibili. Avrebbero potuto occuparsi direttamente della raccolta differenziata, invece di sprecare soldi affidandola ad una ditta privata”. Effettivamente elevate risultano, in paese, le tasse sulla spazzatura; si guarda invece con ammirazione a Zafferana, dove la raccolta sembra raggiunge ben il 95% e la spesa dei cittadini è stata praticamente abbattuta. “Il Comune deve garantire condizioni igieniche ottimali: qui la sera è pieno di randagi che squarciano i sacchetti, e non mancano i topi”. Scetticismo, rabbia, a tratti una certa comprensione, muovono i residenti verso il Comune: “Ci hanno pagato Ottobre 2017 e metà Novembre, capiamo che i fondi sono scarsi e che il sindaco possa avere le mani legate: ma dobbiamo vivere in qualche modo”, dice Marco Coco, dipendente di Ecolandia.
Una certa buona volontà sembra animare il vicesindaco Francesco Laudani: “Mi metto dalla parte dei lavoratori, tra l’altro è il miglior momento dell’anno per rilanciare il paese. Attendo di discutere del problema con la Prefettura e sto cercando anche un appoggio dalla Regione. Lunedi 4 avremo anche un aggiornamento sulla disponibilità economica del Comune, e daremo tutto il possibile ai netturbini. Avranno la priorità”.