CATANIA – L’Ospedale San Marco dopo trent’anni è ancora un sogno da realizzare. Anche se qualcosa si è mosso. Questo 2018 dovrebbe portare l’apertura di qualche reparto. Ma per Santo Carnazzo, anima del centro di volontariato della Misericordia a Librino, è “davvero troppo poco”. Anche perché pare che in questa prima fase operativa non ci sarà il Pronto Soccorso che avrebbe dovuto sostituire quello del Vittorio Emanuele. “Significherà portare un incremento di presenze al Garibaldi Centro”, denuncia Santo Carnazzo. “Siamo solo a metà del guado”, mormora. E poi aggiunge: “Non si stanno comprendendo le ricadute sociali di alcune scelte politiche. L’area dell’emergenza dovrebbe essere operativa immediatamente”.
Il Pronto soccorso del San Marco potrebbe diventare operativo solo in una fase successiva. In questo periodo di transazione, dopo la chiusura del Vittorio Emanuele il Pronto Soccorso sarà attivo al Policlinico. Geograficamente incompatibile con le esigenze di questa porzione di territorio. Sarà invece operativo il pronto soccorso ginecologico del Santo Bambino. “Come si spiegherà agli utenti che quello non è un pronto soccorso d’emergenza?”, si chiede Carnazzo, ponendo in evidenza l’ambiente culturale e sociale di quella porzione di città.
“Un ospedale va visto come un punto di riferimento istituzionale nel territorio. Sarebbe un segno di riscatto per tutta la zona. Significherebbe avere la presenza dello Stato sul territorio”, dice Santo Carnazzo. “Abbiamo già inviato come rete di volontariato un invito all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza per poterlo incontrare e noi lo aspettiamo. E’ arrivato il tempo di guardare in faccia la realtà. E’ necessario avviare un progetto che permetta di fare precise valutazioni sulle aziende ospedaliere e l’Asp”.
Il tema comunque caldo del momento è l’ospedale San Marco. “Si deve anche comprendere che questa struttura va preservata e vigilata con cura. Perché – spiega Carnazzo – una volta che saranno operativi luce e acqua, non è improbabile che diventerà uno degli immobili presi di mira dai senzatetto, dagli sfrattati, dai tanti che non hanno una casa. Mi vengono in mente le famiglie che occupano da settimane la Cattedrale”. Il medico auspica che “alcune scelte saranno riviste”. Questa parte di città, dove vivono oltre 70 mila persone, ha bisogno di sentire accanto le Istituzioni. “l’Ospedale è una grande occasione che non va sprecata. Sarebbe l’inizio per un cambiamento sociale e culturale”, conclude. Intanto il 16 gennaio a Librino arriverà il Capo dello Stato Sergio Mattarella. La speranza è che non sia l’ennesima passerella.