CATANIA – Chi atterra nell’Aeroporto di Catania, nei prossimi mesi, comincerà già dentro il terminal – in un apposito spazio multimediale allestito nell’area Arrivi – un emozionante viaggio nel tempo, fra volti e luoghi di ieri, sfogliando con lo sguardo un libro immaginario che, attraverso puntuali ricostruzioni virtuali e copie fedeli di reperti archeologici custoditi nei musei siciliani, racconterà storie di uomini, dei e di antiche culture che, nei millenni, hanno abitato l’isola più grande del Mediterraneo.
L’occasione, stimolata dall’imminenza del G7 – che a fine maggio vedrà in transito migliaia di ospiti fra delegazioni e stampa internazionale – è quella del “temporary lab” intitolato “Innovative Gate of Culture”. Un progetto di “laboratorio temporaneo” promosso da SAC – società di gestione dell’Aeroporto di Catania – e dall’IBAM (Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali) del CNR di Catania, in collaborazione con il Comune di Catania che ha messo a disposizione alcune opere della collezione civica del Castello Ursino delle quali, con la tecnologia della stampa 3D, sono state realizzate copie del tutto fedeli alle originali.
Oggi la presentazione del cultural gate, il cui allestimento – in uno stand al Piano Arrivi – sarà fruibile fra qualche settimana da parte di tutti i visitatori e i passeggeri in transito nei prossimi mesi nello scalo Fontanarossa. A illustrare nel dettaglio l’iniziativa sono stati la presidente di SAC, Daniela Baglieri, l’amministratore delegato Nico Torrisi, il Direttore IBAM CNR di Catania, Daniele Malfitana, che ha curato i contenuti del progetto espositivo, e il sindaco di Catania Enzo Bianco.
Al suo interno alcuni monitor proporranno i suggestivi docuvideo che hanno ricostruito, con l’animazione digitale, le reali dimensioni e l’ingegnosa architettura di grandiosi monumenti del passato romano di Catania (l’Anfiteatro di Piazza Stesicoro, il Teatro greco-romano di via Vittorio Emanuele) e di Siracusa (il Teatro greco tutt’oggi palcoscenico delle rappresentazioni classiche). Mentre le parole-chiave “Enjoy, Discover, Learn” (Divertiti, Scopri, Impara) dell’allestimento saranno un invito al viaggio, quasi un nuovo Grand Tour dentro la Sicilia, per ammirare dal vivo siti archeologici e beni monumentali sparsi nell’isola dopo averne apprezzato una prima conoscenza, immersiva seppur virtuale, grazie alle proposte multimediali del cultural gate.
Come teche di un museo, dentro apposite nicchie ricavate nell’allestimento, le pareti esterne ospiteranno fedeli riproduzioni di alcune sculture realizzate da un’officina artigianale siciliana grazie alla tecnologia delle stampanti 3D. Fra i reperti figurano: un busto di Persefone, III sec. a. C. (il cui originale è esposto nel Museo di Aidone); la testa del Kouros da Lentini, V sec. a.C. (Museo Civico di Castello Ursino, Catania); la testa ritratto dell’imperatore Ottaviano Augusto, I sec. a.C. da Centuripe (Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, Siracusa).
“Ripensare il ruolo dell’aeroporto è una sfida che ci alletta molto – spiega la presidente SAC, Daniela Baglieri –. Non più “non luoghi” ma spazi dove connettere saperi e promuovere identità, combinando passato e futuro grazie al supporto della tecnologia e, nel nostro caso, grazie al contributo della ricerca scientifica dell’IBAM Cnr di Catania, impegnato a esplorare il nostro immenso patrimonio archeologico. Il viaggio e la conoscenza diffusa sono divenuti per SAC il tema di questo nuovo percorso all’interno del terminal. Non a caso abbiamo scelto il volto di Adriano come immagine guida di questo primo progetto del ctural gate: Adriano, imperatore dell’antica Roma, grande viaggiatore, da Oriente a Occidente, che è stato anche in Sicilia”.
“Il cultural gate, che abbiamo pensato in occasione del G7 ma che diventerà un progetto più ampio e a lunga scadenza – aggiunge l’AD Nico Torrisi – rappresenta per noi un vero e proprio ‘hub’: un catalizzatore di arte, cultura, storia e innovazione, un centro di smistamento di idee. Riteniamo infatti che la porta d’ingresso della Sicilia, lo scalo che ospita 8 milioni di passeggeri all’anno, abbia il preciso dovere di accogliere i viaggiatori in arrivo – oltre che con i servizi essenziali – anche con un valore aggiunto che ci connoti fortemente, con una narrazione che abbia un legame con la nostra storia, con il nostro passato e con il nostro futuro. La cultura deve diventare parte integrante del percorso che il nostro aeroporto ha davanti a sé, e allo stesso modo chi passa da Fontanarossa deve sapere di poter sempre trovare qualcosa che lo arricchisce e lo fa riflettere”.
Di innovazione sociale, fondata sulla conoscenza dell’identità di un territorio, parla il direttore Daniele Malfitana, che spiega: “La conoscenza e la condivisione dell’identità di un territorio sono in grado di creare innovazione e inclusione sociale generando un ponte con il proprio territorio. L’Ibam da tempo lavora ad un capillare processo di conoscenza e divulgazione dei risultati della propria ricerca scientifica sul territorio, promuovendo attività con valore educativo, culturale, di sviluppo della società e, dunque, di disseminazione della ricerca specialistica per stimolare la consapevolezza del ruolo e del valore del patrimonio culturale oggi. A Catania, altri progetti, già avviati dall’Ibam, vanno proprio in questa direzione: il Catania Living Lab di Cultura e Tecnologia in convenzione con il Comune di Catania, la prima tappa, presso la stazione Stesicoro, del ‘museo diffuso’ per la città di Catania all’interno delle linee metropolitane etnee, in convenzione con Ferrovia circumetnea (Fce), sono esempi concreti di come la ricerca specialistica, condotta dall’Istituto, possa essere declinata per rendere cittadini e società più informati e consapevoli nei confronti del nostro patrimonio culturale. E’ questo – conclude Malfitana – il senso di fare ricerca oggi, mettendo insieme attori diversi per il raggiungimento di obiettivi comuni”.
Sulla sorprendente Catania “scoperta” dal turismo internazionale ha posto l’accento Enzo Bianco, sindaco della città e Metropolitano: “Questo è probabilmente l’unico centro al mondo due volte Patrimonio dell’Umanità: per il suo barocco e per il vulcano Etna. Incastonata in un territorio, quello della Sicilia del Sud est, con un’altissima densità di siti Unesco, Catania è stata greca e romana e possiede un Odeon secondo solo al Colosseo, un castello medioevale in quello stile unico che è il gotico chiaramontano e stupefacenti esempi d’architettura settecentesca, come il complesso dei Benedettini e il palazzo Biscari. I turisti sono affascinanti dal nostro sole, dal mare, dal calore della gente, dall’accoglienza. Ma soprattutto sono sorpresi dalla nostra offerta culturale che in questi anni si è enormemente ampliata e lo sarà ancor di più con l’apertura di una sezione del Museo Egizio di Torino. Nella classifica 2017 di eDreams sulla popolarità tra i viaggiatori europei, siamo al sesto posto in Italia e per questa Pasqua Skyscanner ci classifica quarta città al mondo come destinazione preferita dopo Londra, New York e Amsterdam e prima di Parigi e Barcellona. La nostra scommessa dev’essere adesso quella di far tornare questi turisti, ricordando loro tutte le meraviglie della nostra terra che non hanno ancora ammirato. E in questo la vetrina virtuale di tesori archeologi in quest’aeroporto, principale porta della Sicilia, è d’importanza strategica anche per sfruttare quella straordinaria vetrina che è il G7”.