CATANIA – Ultimo capitolo giudiziario della tragica sparatoria al Mercato Agroalimentare, in cui perse la vita Giuseppe Anthony Giuffrida. La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna della Corte d’Assise d’Appello per Graziano Longo Minnolo, la guardia giurata che la mattina del 3 ottobre 2013 sparò dopo la rissa. Anche per la Suprema Corte l’imputato, condannato a sei anni e quattro mesi, è colpevole del reato di omicidio volontario. In primo grado Giuseppe Longo Minnolo era stato condannato dal Gup a due anni e sei mesi con l’accusa di “eccesso colposo di legittima difesa e condannato a due anni e sei mesi”. La sentenza è stata riformata in appello e oggi confermata con l’ultimo grado di giudizio. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dalla difesa
Soddisfazione dall’avvocato della famiglia Giuffrida, l’avvocato Giuseppe Lipera. “La sentenza della Cassazione – commenta – ha confermato quanto scritto dalla Corte d’Assise d’Appello e cioè che si trattò di omicidio volontario, mentre errata fu la sentenza del Gup che aveva degradato il reato in eccesso colposo di legittima difesa. Fulcro decisivo del processo, al di là delle testimonianze, sono state le telecamere di video sorveglianza”. I familiari “dopo tre anni e quattro mesi dalla prematura scomparsa del loro caro, finalmente hanno ottenuto Verità e Giustizia, anche se nessuna sentenza di condanna potrà alleviare il dolore e colmare la mancanza del giovane Giuseppe Anthony”.
QUEL TRAGICO 3 OTTOBRE 2013. C’è un video, che è finito pure sul tavolo del ministro e protagonista di tutto il processo, che mostra le sequenze di quella tragica mattina d’autunno del 2013. La rissa scoppia perché ai fratelli Giuffrida è stato negato l’accesso al Mercato. Le immagini delle telecamere del sistema di video sorveglianza del Maas (VIDEO) hanno registrato secondo dopo secondo quei momenti di violenza, fino a quello sparo che ha colpito all’addome Giuseppe. Pugni, calci, un cestino della spazzatura è stato lanciato. Poi tutto sembra placarsi, invece la rabbia esplode in un gesto di stizza, il frigobar viene scagliato a terra e poi la pallottola viene esplosa da Graziano Longo Minnolo e Giuseppe finisce a terra ferito. A quel punto la chiamata ai carabinieri e la corsa in ospedale. Al Vittorio Emanuele il giovane è sottoposto a un intervento chirurgico delicatissimo. Ma il cuore di Giuseppe smette di battere. Da quel momento la battaglia di mamma, papà, fratello e sorella per avere giustizia. Oggi la sentenza di condanna è diventata definitiva.