CATANIA – Una spedizione punitiva, un assalto in piena regola, con metodo mafioso, non per l’appartenenza a un clan, ma per lo stile. Tutto immortalato dalle telecamere di videosorveglianza. Siamo all’ospedale Vittorio Emanuele di San Cristoforo, cuore della malavita di Catania, quartiere cerniera tra la periferia e il centro cittadino. Qui i medici operano fronteggiando emergenze sanitarie e sociali.
IL VIDEO CHOC Nel video sono stati immortalati alcuni minuti dell’assalto, quelli che seguono ai sopralluoghi effettuati da Cappadonna e i suoi picciotti.
E’ il primo gennaio del 2017. Un gruppo di uomini incappucciati entra all’improvviso nella struttura. Accerchiano un medico e lo pestano a sangue. La vittima riporta un edema alla regione orbitale e alla regione fronto-parietale. Tutto avviene in 18 minuti. Più volte, nella versione integrale del video, diffusa dal portale Tribupress diretto da Antonio Fiumefreddo, avvocato dell’azienda Vittorio Emanuele, si vedono Mauro Cappadonna, arrestato su disposizione della Procura e i suoi scagnozzi. Alcuni si coprono il volto, poco prima di entrare in azione. Sono in gruppo, l’assalto è stato organizzato e premeditato.
“COMPLICE UN INFERMIERE” – Baci e abbracci a un infermiere, gli inquirenti stanno valutando le sue responsabilità. Si tratta di un operatore del 118, dipendente regionale non in servizio.
La Squadra mobile ha accertato che l’arrestato voleva conoscere il nominativo di una donna che si era permessa di urtare, con un motorino, la sua auto. Il medico si è rifiutato di fornire le generalità ed è stato punito. Sono in corso le operazioni di riconoscimento degli altri individui che hanno partecipato alla spedizione punitiva.
A seguito delle notizie pubblicate legate agli episodi che si sono verificati l’1 gennaio si precisa che da parte dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele sono state consegnate copia dei filmati solo alla Questura di Catania in forza della stretta collaborazione instauratasi per episodi consimili del passato ed al proprio Avvocato difensore. Non è stato consegnata copia del filmato a nessuna testata giornalistica né mai autorizzata alcuna diffusione dello stesso.
Il Direttore Generale
Dott. Salvatore Paolo Cantaro
