CATANIA – “Rimane indissolubile il legame di Maria Grazia con la sua terra di origine”, ci tiene a ribadirlo Mario Cutuli, fratello della giornalista del Corriere della sera, di origini catanesi, uccisa all’età di 39 anni durante un agguato in Afghanistan. Quindici anni sono trascorsi da quel giorno, ma il dolore è intatto per i familiari della corrispondente, consolati in questi anni dalle numerose attestazioni di affetto e di stima manifestate verso Maria Grazia e la sua vita.
Si trova a Milano, impegnato a partecipare oggi e domani al festival di Esteri, un evento organizzato per celebrare il ricordo di Maria Grazia attraverso i “Racconti di guerra”. “Una bellissima emozione – dice – l’iniziativa sta andando benissimo. Siamo molto contenti. C’è stata una presenza ricca di partecipanti anche nei dibattiti che si stanno svolgendo in queste ore e si respira davvero un’ottima energia. Maria Grazia torna così a Milano, nei luoghi a lei congeniali sul piano professionale e lavoreremo perché questo si trasformi in un appuntamento annuale”.
Nella due giorni si tenterà di provare a comprendere meglio il tema dei conflitti. “Sono tutti – prosegue Mario – molto concentrati qui sul tema per tentare d’innescare un dibattito su un argomento di estrema attualità ed interesse. Purtroppo le guerre durano ormai da anni, ecco perché l’argomento assume una rilevanza tale e riesce a catalizzare così tanto interesse. E nonostante il momento non sia facile per il giornalismo, il ruolo degli inviati e dei giornali continua ad esser fondamentale per la società”.
In merito invece al fatto che a Catania, città natia di Maria Grazia, non siano state organizzate nuove iniziative in memoria della giornalista scomparsa, il fratello Mario commenta: “Sono state organizzate tante cose importanti a Catania, ogni anno il premio ha avuto un ruolo molto importante, contribuendo anche alla formazione dei nuovi giornalisti. C’è stato un lavoro significativo in Sicilia e Maria Grazia continuerà ad essere commemorata lì. Il legame con la sua terra è immutato” – conclude Mario Cutuli. Fra gli ospiti del festival a Milano Roberto Saviano, Stefano Montefiori e Bernard Henry-Levy che parleranno di propaganda e Isis.
