CATANIA – Lo avevano detto e si sono presentati di fronte la villa Bellini. armati di striscioni, i contestatori della Buona scuola hanno protestato in via Etnea, prima di entrare alla Festa dell’Unità. Un centinaio tra docenti, studenti e personale Ata hanno manifestato contro la legge e i trasferimenti, “la Sicilia – afferma Claudia Urzì, rappresentate dell’Usb – è sempre considerata una terra di emigrati. Saremmo stati molti di più – aggiunge – ma molti di noi hanno dovuto prendere servizio in altre città”.
Insieme al coordinamento contro la legge 107, anche gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, escluse, come affermano, dalla riforma e precarie da circa venti anni. “Quest’anno – dicono – solo nove stabilizzazioni. Inoltre – proseguono – le graduatorie sono ferme al 1999, ma poi hanno fatto entrare di ruolo chi ha fatto il concorso nel 2012”. Insomma, la protesta è stata animata, nonostante la pioggia, per quanto composta, grazie al presidio delle forze dell’ordine. Il presidio è rimasto fuori dalla Villa, e non è stato permesso di entrare a contestare e dire la propria durante il dibattito.
Solo alcuni manifestanti sono entrati, per assistere all’incontro con il sottosegretario Davide Faraone che, prima di salire sul palco, si ferma con i giornalisti per spiegare le ragioni della buona scuola.
“Quando si fa un piano assunzionale è chiaro che ci siano proteste per via dei cambiamenti – dice. Abbiamo assunto migliaia di insegnanti, parte in Sicilia l’alternanza scuola lavoro. Sull’esodo – conclude – vedrete che il numero di persone che andrà a lavorare al nord sarà normale, con le percentuali del passato come imsegnanti di ruolo”.
La rappresentanza delle lavoratrici della scuola dell’infanzia ha criticato in più occasioni il sottosegretario e la responsabile scuola Pd Francesca Puglisi, alzando cartelli e fischiando i politici che, dal palco centrale, difendevano la Buona scuola di Renzi.
Ma la protesta, spenti i riflettori sulla festa del Pd, continuerà.