CATANIA – La mancanza del Piano regolatore blocca lo sviluppo. Ne sono convinti alcuni consiglieri comunali – Gelsomino, Parisi, Notarbartolo, Anastasi, Musumeci, Saverino, Vullo, A. Messina e Sgroi – capitanati dal vicepresidente del Consiglio, Sebastiano Arcidiacono, che stamani, nella sala Consiliare di Palazzo degli Elefanti, affronteranno l’argomento con gli ordinio professionali e le associazioni.
Un’occasione per ribadire un concetto già espresso più volte dal consigliere Arcidiacono, sulla necessità di programmare le azioni in città a livello urbanistico, allontanando le seduzioni delle varianti e iniziando a ragionare concretamente sullo sviluppo di una realtà, Catania, dove il cemento sembra non aver lasciato spazio ad altro. Partendo dalla considerazione che la popolazione, negli ultimi anni, è diminuita e che, contestualmente, si sono ridotti gli spazi “liberi”, il vicepresidente dell’assemblea cittadina, i colleghi e i professionisti, proveranno a fare proposte concrete, fornendo dati e numeri.
“Leggendo i dati della popolazione residente in diminuzione, degli insediamenti abitativi accresciuti, dell’economia ancora legata ai lavori pubblici e alla programmazione urbanistica, non possiamo che riscontrare come siamo davanti a un declino che forse fingiamo di non cogliere – aveva evidenziato Arcidiacono qualche tempo fa. La città di Catania negli ultimi 40 anni ha perso circa 80 mila abitanti, passando dai 400 mila dei primi anni settanta agli attuali 320 mila. E mentre la gente lasciava l’area urbana, a Catania si provvedeva, contraddittoriamente, a realizzare nuovi insediamenti abitativi di edilizia popolare e convenzionata nei quartieri di Librino, San Giorgio, San Nullo e tutt’oggi attraverso i piani costruttivi ai sensi della L.R. 22/96. Si continua a gettare cemento nel pieno rispetto delle leggi a causa dell’assenza di pianificazione urbanistica e attraverso l’uso delle varianti non curanti dell’esistente che andrebbe riqualificato”. Una situazione che blocca l’economia e lo stesso sviluppo di Catania.
Nel corso dell’assemblea verranno analizzate le proposte utili a superare l’attuale stato di crisi di lavoro e di servizi ai cittadini provenienti dalle forze sociali, sindacali, professionali e imprenditoriali presenti per essere, successivamente sottoposte al Consiglio Comunale per un dibattito pubblico e l’assunzione delle decisioni consequenziali.