L'affondo di D'Agostino: | "Pd, partito di doganieri" - Live Sicilia

L’affondo di D’Agostino: | “Pd, partito di doganieri”

Dopo la censura alla direzione provinciale e la "questione 25 aprile".

ACIREALE – Non resta a guardare, Nicola D’Agostino. Il deputato di Sicilia Futura non ci sta proprio a farsi “censurare” dalla direzione provinciale del Partito democratico, partito – per inciso – che lo ha lasciato all’addiaccio, assieme a Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale in carica. E scatta, infatti, la replica in salsa acese. “Il Pd ha strumentalizzato una bella iniziativa per ottenere il nulla e spacciarlo per risultato politico; ha usato l’Anpi per soddisfare la propria necessità di alimentare rancori e complicare sempre le cose”, ha scritto in una nota ufficiale. In primo piano c’è la querelle sulla Festa dei Fiori e la memoria storica del 25 aprile. Dietro, però, rischia esserci qualcosa che riguarda soltanto l’altro ieri della politica etnea.
Insomma, per D’Agostino sono gli strascichi delle elezioni vinte appena due anni dal cartello CambiAmo Acireale, mandando a gambe all’aria il Pd di Seby Leonardi e Fausto Raciti, a monte della polemica di questi giorni. E lo scrive pure. “Ho capito che è un fatto personale e che il problema sono io. Sarà così fintanto che non molleremo e dichiareremo la resa, perché l’umiliazione della sconfitta elettorale subita dal Pd ad Acireale non passa e la vendetta la si ottiene solo con atti di vigliaccheria”, riferisce il parlamentare di Sicilia Futura. E ancora: “Questo è lo stesso Pd rappresentato due anni fa dai medesimi deputati compagni di merenda di Catanoso (parlamentare FI, ndr) al ballottaggio: alla faccia dell’antifascismo! Questo partito di doganieri che non riesce a fare un passo in avanti…”.

Accusa di “squadrismo” il Pd, D’Agostino, e invoca su di sé il mantra della “Resistenza”. Sembra che la storia politica etnea abbia fatto un salto in dietro di vent’anni, ma forse è solo un’apparenza. Apparenza fatta però di frecciate: “Noi non avremo problema a concedere, a quei politici che si sentono i depositari unici della memoria della Liberazione, anche un quarto d’ora di popolarità”, insiste il leader di Sicilia Futura versante Catania. Intanto, a chi chiede al segretario provinciale del Pd, Enzo Napoli, se è questa è l’ennesima tappa della della sfida a distanza tra Fausto Raciti e lo stesso D’Agostino, risponde: “Il nostro segretario regionale ha cose più importanti a cui pensare”.

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