GIARRE. Non è ancora chiaro se a Giarre si tornerà alle urne il prossimo giugno o se le amministrative saranno posticipate, ma il clima da campagna elettorale si respira già appieno. Le dimissioni di Roberto Bonaccorsi hanno spiazzato un po’ tutti, alleati e avversari politici, adesso costretti a trovare la quadra in brevissimo tempo.
Nessuna ricandidatura all’orizzonte per Salvo Andò, sconfitto al ballottaggio nel 2013 da Bonaccorsi. L’ex ministro, che ieri ha tenuto una conferenza stampa con Salvo Vitale, tre anni fa suo vice sindaco designato, non si ricandiderà, ma si è detto pronto a dare il proprio contributo attivo alle prossime competizioni con il movimento “Per un’altra Giarre”.
Intanto il giudizio sull’amministrazione uscente non può che essere negativo. E’ Vitale a delineare il quadro. “Dopo il comizio di giugno ci aspettavamo che il sindaco rassegnasse subito le dimissioni – spiega – perché di fatto ha delegittimato, nella maniera in cui si è espresso, il consiglio comunale. Queste dimissioni sono avvenute con un anno di ritardo e adesso rappresentano un’opportunità per Giarre per ricominciare. In questo momento – prosegue Salvo Vitale – Giarre è una città allo sfascio e non dico che sia solo colpa dell’amministrazione uscente. In questo momento non c’è burocrazia, non esistono dirigenti, non c’è un’amministrazione e ci sono delle incombenze importanti come il bilancio”.
Andò sottolinea l’eccezionalità di quanto accaduto. “A Giarre è successo un fatto senza precedenti – dichiara – Mai si era interrotta a metà una legislatura. Basta questo per dire che si è toccati il fondo? Il sindaco ha avuto un sussulto di dignità, anche se tardivo. Ma meglio un pentimento tardivo che una testardaggine che si legittima da sé”.
Non c’è ancora nessun nome da sostenere per la corsa a primo cittadino ma quello che emerge è una chiusura, pressoché totale, nei confronti di Luca Sammartino. Leo Cantarella, ex vice sindaco di Giarre durante l’era di Teresa Sodano, potrebbe essere il candidato di Articolo 4.
“Su una cosa sono d’accordo con Bonaccorsi e mi dispiace che lui se ne sia accorto dopo due anni e mezzo – dichiara Salvo Vitale – Andò lo aveva detto che Giarre deve smettere di essere colonia. Nessuno deve venire da fuori e decidere cosa si debba fare a Giarre. Bisogna far crescere una nuova classe dirigente perché in questi ultimi 13 anni Giarre è stata malgovernata”.
Ancora più netto il giudizio di Salvo Andò su Articolo 4 e sull’enfant prodige della politica regionale, Luca Sammartino. “Io penso che i partiti siano come i fiumi – conclude Andò – che rispondono alla sorgente. Le cose che hanno caratterizzato la vita politica siciliana sono state tutte a termine. Alla fine della giostra restano solo i partiti”. A buon intenditore poche parole.