Sant'Agata, Consoli |nuovo Maestro del Fercolo - Live Sicilia

Sant’Agata, Consoli |nuovo Maestro del Fercolo

Il trentacinque sostituisce, tra le sorprese, Claudio Baturi. Firmato il protocollo d'intesa tra Curia e Palazzo degli Elefanti sulla gestione dei festeggiamenti di febbraio. "Soddisfatto a metà", il comitato per la legalità nella Festa.

Presentato il programma
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CATANIA – È Claudio Consoli, 35 anni, il nuovo Maestro del fercolo. Un annuncio fatto oggi dal sindaco Enzo Bianco e che ha spiazzato in molti. Sicuramente la parte di cittadinanza che ha assistito alla presentazione del programma dei festeggiamenti agatini stamani in Arcivescovado. Non fosse altro che qualcuno, e non pochi, si aspettavo che l’opzione cadesse su di un altro Claudio. Ovvero Baturi, il Capo vara uscente. “L’uomo che ha cambiato la festa di sant’Agata”, secondo certa stampa. Nei fatti un applauso tiepido ha accolto il nome di chi guiderà nel solo febbraio 2015 le processioni in onore della martire catanese. L’immediato abbraccio tra i due ha però disteso il clima. “Non cambierà nulla. Si continua sulla stessa linea, sulla stessa lunghezza”, rassicura Claudio Consoli a LiveSicilia. “Perfetta continuità” – riferisce – per quanto riguarda il profilo di legalità e sicurezza. “L’unico mio obiettivo – taglia corto il nuovo Maestro – è portare a compimento la festa”.

Claudio Consoli, il nuovo Maestro del Fercolo.

Se nelle primissime considerazioni di Consoli è l’immagine della staffetta a emergere, la sua nomina passerà agli atti per una novità assoluta: è la prima volta, infatti, a essere espressione congiunta della volontà del Vescovo e del Sindaco. Questo è uno dei punti centrali dell’intesa firmata simbolicamente oggi tra le due istituzioni e resa nota durante la conferenza stampa, articolo per articolo. “Un cammino che vogliamo continuare, proprio perché possiamo sentirci tutti responsabili e coinvolti nella festa”, è l’augurio dell’arcivescovo Salvatore Gristina. Di “spirito di condivisione assoluta”, parla invece il sindaco Enzo Bianco. E aggiunge: “Oggi abbiamo proceduto a un accordo, nel 2016 avremo un organismo con una personalità giuridica autonoma, che sottenderà a tutti gli aspetti della festa”.

Intanto, nelle premesse dell’intesa tra Curia e Comune si specifica: “Con il presente protocollo non intendono costituire alcun comitato organizzativo né di diritto né di fatto; che pertanto espressamente – si legge ancora – escludono che in relazione alle processioni del 4, 5 e 12 febbraio 2015 possa intendersi esistente alcun comitato generale e/o esecutivo, come risultante dagli atti relativi ai festeggiamenti in onore di sant’Agata relativi agli anni precedenti senza con ciò voler entrare nel merito della loro interpretazione e/o esistenza”. E ancora: “Che la Diocesi provvederà a organizzare autonomamente le Celebrazioni religiose in onore di sant’Agata, mentre il Comune provvederà, con autonomo comitato, all’organizzazione delle attività e manifestazioni connesse e che riterrà opportune”.

Si tratta tuttavia di un testo che risente di un passo frettoloso e che richiama esplicitamente a nuovi accorgimenti: “Occorre provvedere all’organizzazione delle processioni del 4, 5 e 12 febbraio 2015, in attesa di una definitiva e diversa organizzazione delle celebrazioni in onore di sant’Agata”. Intanto il sindaco Bianco fa quadrato intorno al commendatore Luigi Maina: “Accanto al Maestro del fercolo c’è e resta il presidente del Comitato dei festeggiamenti”. Tutto ciò, in attesa della nuova entità, forse una fondazione, che sottenderà alla gestione della festa. Intanto, se l’accordo parla esplicitamente che non sia attivo alcun organo di raccordo tra Curia e Comune, per l’entità guidata dal cerimoniere di Palazzo degli Elefanti si entra sin da ora in una fase di sostanziale prorogatio.

Soddisfatto, però a metà, c’è Renato Camarda, portavoce del comitato per la Legalità nella festa di sant’Agata. “L’intesa vale sicuramente come un passo in avanti. A noi interessa però che si definiscano i tempi, i modi e le responsabilità nella gestione della festa. Inoltre – continua – restano i problemi connessi alla legalità. Mi riferisco a torcioni e venditori abusivi”. E non solo: “Le candelore in particolare – aggiunge Camarda – vivono di gestione propria. È un mondo separato. Negli atti del processo sulle presunte infiltrazioni mafiose nella festa, su di esse alcuni pentiti parlano delle connessione tra le famiglie mafiose, Cappello e Santapaola in particolare. Al sindaco Bianco ho consegnato io stesso questi atti”. Un battuta va inoltre sulla nomina del Capo vara: “Ci fa piacere che ci sia un atto di rinnovamento, anche per dare un taglio col passato”.

 


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