ACIREALE – Una storia “agghiacciante” nella sua cruda realtà. Sono queste le parole utilizzate dagli investigatori nel raccontare la notizia dell’arresto di un padre accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia, di appena otto anni. Basta solo questo per inorridire: una bimba che ha subito un abuso da uno dei genitori, colui che le ha donato la vita. Colui che è chiamato a difenderla dai mali e dalle ingiustizie del mondo. E invece le ha strappato un dono: la sua innocenza.
Acese, 34enne, separato dalla moglie. Questo l’identikit del padre orco che è stato arrestato dalla Polizia di Acireale in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania.
Per la piccola il papà era il “suo fidanzato”, il suo innamorato. Era così che lo descriveva nelle chat di facebook, scoperte dalla madre insospettita dai comportamenti della figlia. Era strana, assente, distratta, ansiosa. E allora ha cercato di indagare ed è andata a cercare in quelle conversazioni sui social network, magari qualcuno l’aveva adescata, l’aveva spaventata. E invece il mostro che si nascondeva su internet, era il suo ex marito. Ha trovato i loro messaggi: riferimenti precisi ad una relazione intima. Il papà raccomandava alla bambina di non dire a nessuno quanto stava accadendo: “Era il loro segreto”, “Se non dici nulla in cambio avrai tanti regali” prometteva.
La donna si è rivolta alla polizia ed ha raccontato, quasi incredula, quanto era accaduto. Ha sperato in un incubo, ha sperato che fosse tutto un errore, di essersi sbagliata, di aver freinteso. Ma dalle indagini è emerso che si trattava della “realtà”: la sua piccola era stata vittima di abusi, e il “carnefice” era il padre, l’ex marito. Lo stesso uomo che l’aveva accompagnata all’altare, con cui aveva condiviso amore, gioie, e anni. Lo stesso uomo con cui aveva condiviso il miracolo della vita.
Le violenze potrebbero essersi consumate a casa del 34enne, in quanto dopo la separazione aveva “facoltà – scrivono gli inquirenti – di tenere la bambina nel week end e di farla dormire nella sua abitazione”. Ora dovrà spiegare al Gip cosa lo ha trasformato da padre in un mostro: dopo l’arresto è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza. Per la piccola è stato predisposto un percorso psicologico di supporto che possa aiutarla a superare il profondo trauma subito. Anche se ci sono ferite, come queste che sono quasi impossibile da far cicatrizzare.