Cultura, lo scontro si sposta nel Partito democratico |Spataro: "Basta soffocare il dibattito interno" - Live Sicilia

Cultura, lo scontro si sposta nel Partito democratico |Spataro: “Basta soffocare il dibattito interno”

di Melania Tanteri Non accenna a placarsi la querelle sulla cultura e sull'opera dell'amministrazione comunale. In difesa della quale interviene Enzo Napoli. Al quale scrive l'ex segretario provinciale, Spataro.

CATANIA -Non accenna a comporsi la querelle sulla cultura consumatasi tra facebook e le pagine dei giornali. Innescata dallo scrittore Ottavio Cappellani e dal cantante Mario Venuti, molto critici sulle scelte dell’amministrazione Bianco, la polemica continua, spostandosi nel Pd. Dopo l’intervento di Daniele Sorelli, democratico berrettiano, che chiedeva all’amministrazione targata Enzo Bianco di non ignorare il grido d’allarme degli artisti, è il segretario cittadino del Partito democratico, Enzo Napoli, e il coordinatore cittadino PD Catania e Livio Gigliuto, a difendere l’operato del sindaco di Catania e della sua squadra.

“Il Partito Democratico di Catania esprime apprezzamento e soddisfazione per il lavoro svolto finora dal sindaco Bianco, dall’assessore Licandro e dall’amministrazione comunale di Catania tutta nel settore della cultura – affermano. La città mostra già adesso, ad appena un anno dall’insediamento, segni evidenti di rilancio culturale e una nuova vivacità, grazie a un’amministrazione che, nonostante la scarsità di risorse, offre attenzione reale alle tante energie culturali che sono la vera ricchezza della città. In un anno, tra grandi eventi che stanno riportando catania al centro del dibattito culturale e una diffusa e significativa presenza di quotidiane manifestazioni culturali, la differenza rispetto a quanto accadeva in precedenza appare evidente”. Napoli e Giugliuto parlano di ” polemiche pretestuose, prive di fondamento nel merito e alimentate ad arte” e invitano il sindaco a proseguire in questa direzione.

Sorelli replica su facebook. “Non posso che manifestare un grande dispiacere – scrive. Il comunicato di “risposta” alla mie riflessioni non proviene dal centrodestra o da un partito della coalizione. Ma dal mio Partito. Che, abdicando a qualsiasi capacità di lettura e di confronto, è pronto a difendere la posizione a prescindere, tacciando il sottoscritto di alimentare ad arte, e su mandato, polemiche pretestuose. Se avessero letto, oltre al cognome dello scrivente, anche ciò che lo scrivente aveva scritto, avrebbero sicuramente potuto apprezzare o meno il contenuto. Se avessero anche loro dedicato, come ho fatto io, del tempo sui temi della cultura, saprebbero bene che non sono polemiche ma critiche costruttive e propositive. E magari avrebbero potuto dire anche qualcosa sul punto anzichè fare solo propaganda acritica”.

Ma il punto non è questo, sottolinea il responsabile nazionale Cultura dei Giovani Democratici del Pd. “Il punto è che il messaggio che si vuole far passare è che alcuni non debbano parlare, che bisogna “silenziarli”. Infatti, quando altri esponenti dell’esecutivo hanno manifestato malessere o disappunto, nè il segretario nè altri hanno proposto la stessa contromisura utilizzata nei miei confronti”


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