"Attesa per il concerto| in Cattedrale" - Live Sicilia

“Attesa per il concerto| in Cattedrale”

Enrico Castiglione

A tu per tu con Enrico Castiglione il direttore artistico del festival dedicato al cigno catanese. Ispirazioni, eventi e "curiosità" da dietro le quinte.

BELLINI FESTIVAL, CASTIGLIONE
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5 min di lettura

CATANIA – Dopo Rigoletto, Cavalleria Rusticana e Pagliacci, prosegue la stagione lirica taorminese che porta la firma del regista teatrale Enrico Castiglione in coppia con la costumista Sonia Cammarata. Tre capolavori da standing ovation.

LiveSiciliaCatania ha intervisto il maestro Enrico Castiglione.

Lei ha debuttato sul palcoscenico del Teatro Antico di Taormina nel 2007 come regista-scenografo della “Medea” con Chiara Taigi, all’insegna del “neoclassico”, proponendo poi la travolgente “Tosca” dal forte impatto drammaturgico. Successivamente la scelta ê ricaduta su “Aida” (con il compianto Salvatore Licitra, Isabelle Kabatu e Juan Pon) fino alla stagione in corso che ha visto in Rigoletto un successo planetario, con un cast vocale ancora una volta internazionale.

Un momento de I Pagliacci

Una stagione lirica impegnativa ma, al tempo stesso, di grandissime emozioni. “La stagione lirica 2013 di Taormina è stata trionfale: tutto esaurito durante la messa in scena delle tre opere liriche, Rigoletto, Cavalleria Rusticana e Pagliacci. Il bilancio non si ferma solo al pubblico siciliano ma anche a quello di provenienza estera che, con largo anticipo, si organizza per raggiungere Taormina. Un ruolo importante è stato poi svolto dalla diffusione mediatica delle opere: Rigoletto, per esempio è stato trasmesso live in oltre 500 sale cinematografiche in tutta Europa e anche dalla Rai. Pensavamo che tre opere liriche fossero <troppe> e invece, i tanti amanti della lirica hanno preso parte ad ogni appuntamento. Questo il motivo che ci spinge, con orgoglio, a parlare di stagione trionfale. E aggiungo che il cast del Rigoletto, composto da Carlos Almaguer nel ruolo del protagonista, Gianluca Terranova in quello del Duca di Mantova, Rocio Ignacio in Gilda e Gianfranco Montresor in Monterone, ha ricevuto ben 18 minuti di applauso durante la prima e 20 mila durante la seconda messa in scena”.

Un successo tributato dal pubblico e confermato dalla Rai che ha voluto registrare gli spettacoli e metterli in programmazione. Secondo Lei, quali le ragioni di un così singolare apprezzamento?

“Certamente gli allestimenti. Grandi cantanti, come il tenore Gianluca Terranova, la star mondiale Piero Giugliacci, in Pagliacci, i costumi di Sonia Cammarata e (forse!) anche le scenografie a mia firma, non tradizionali ma sempre innovative. Il labirinto realizzato per Rigoletto, una croce enorme per Cavalleria Rusticana e poi un gioco di cubi variopinto per Pagliacci che ha molto divertito il pubblico. Tutto questo, credo, ci ha permesso di vincere una sfida”. Le operazioni ad oggi compiute sotto la sua egida hanno dato luogo a risultati molto importanti che, per Taormina in modo specifico, ma per la Sicilia orientale tutta, si sono tradotti nella presenza di centinaia di spettatori e quindi, di riflesso, hanno generato un buon indotto economico.

Perché, allora, non approfondire questo filone anche in altri momenti dell’anno?

“Io sono pronto a questo e sono fautore di definire un’offerta artistico/culturale sempre più ampia, dato l’apprezzamento del pubblico. I turisti come i siciliani colti ce lo chiedono. Pensi che a più riprese in molti chiedono, già oggi, di conoscere il cartellone 2014. Come è giusto che sia. Non si capisce che bisogna guardare con molto anticipo. Mentre noi ancora siamo nella fase di programmazione del 2014, i miei colleghi di festival stranieri già pensano al 2017. Purtroppo con le passate edizioni il turismo e l’arte sono state molto mortificate. E per quanto sia auspicabile e ci sia la chiara volontà in tal senso, mi scontro con una miopia che non permette di guardare oltre il proprio naso”.

Il suo dinamismo registico garantiscono una spettacolarità cinematografica. La sua impronta è quindi facilmente riconoscibile. Quali sono i criteri di scelta e quali le fonti da cui attinge?

“Come regista, concepisco il teatro musicale legato contemporaneamente sia alla musica che alla scenografia. E penso la regia in funzione della scenografia. Rigoletto, per esempio, opera di passioni molto forti, vede anche il sacrificio e la morte di una figlia. Da qui ho immaginato il <labirinto> per sottolineare che passioni, pregi e difetti si scontrano sempre nei percorsi della vita ma rimangono prigionieri di un labirinto da cui la nostra condizione umana non riesce a farci uscire. E laddove cerchiamo amore troviamo morte, laddove cerchiamo bellezza troviamo distruzione. Un artificio che ha molto colpito il pubblico”.

Galà di Danza

Tornando al cartellone, il 22 agosto si è celebrata la danza con Eleonora Abbagnato e le stelle dell’Opera di Parigi. “Nel 2007 ho portato Alessandra Ferri con Roberto Bolle così da salutare in grande stile l’addio alla danza della ballerina. Non dimentichiamo che il New York city Ballet, l’American Ballett e i Momix hanno, in momenti diversi, calcato le scene del teatro che più di altri ha regalato grandi emozioni. Quest’anno la scelta è ricaduta, con somma soddisfazione, su Eleonora Abbagnato, una delle protagoniste della danza più in vista dei nostri giorni e da poco nominata etoile dell’Opera di Parigi”.

Il prossimo appuntamento previsto nella location taorminese, fissato per il 7 settembre, sarà il “Bellini Verdi Wagner Opera Gala”, un omaggio a tre geni assoluti della lirica e della musica, Bellini, Verdi e Wagner. Sarà poi la volta, il 9 settembre, di un concerto-evento che, in esclusiva, vedrà alla ribalta il grande violinista Shlomo Mintz. E poi, si proseguirà con il ricco cartellone catanese, in vista del quinto Festival Belliniano, da Lei rifondato nel 2009 grazie all’azione sinergica con Comune, Provincia e Teatro Massimo Bellini.

Possiamo dire che il calendario ideato si muova senza soluzione di continuità con quello di Taormina?

“Esattamente. La danza, con il corpo di ballo parigino, che quest’anno spegne le 300 candeline, ha aperto la quinta stagione del Bellini festival a Taormina, per eccellenza la cittadina turistica che con il suo teatro rappresenta l’intera isola e guarda a Vincenzo Bellini, un siciliano peraltro legato a Parigi. Inoltre, ricorre il bicentenario della nascita di Verdi e Wagner che nel mondo tutti, in vario modo, hanno festeggiato. Noi lo facciamo tramite Bellini, che ha rappresentato il loro anello di congiunzione. Ricordo infatti che Wagner compose tenendo la partitura di Norma sul pianoforte. Bellini, quindi, è stato un modello per entrambe ed in generale la melodia italiana è stata sempre molto importante. Sarà una serata con le arie più belle dei tre compositori, riuniti con una formula molto originale: tutti i cantanti già esibitisi durante la stagione estiva prenderanno parte all’evento. Ci si sposta poi sul capoluogo catanese dove abbiamo fissato concerti ed eventi che culmineranno nella sera del 3 novembre con l’atteso concerto al Duomo di Catania”.


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