CATANIA – Sabato di fuoco nella provincia di Catania e non solo per le temperature roventi. Molti incendi infatti hanno interessato il territorio etneo e fondamentale per domare i tanti roghi è stato l’intervento dei volontari della protezione civile. Un fronte di fuoco di circa trecento metri e largo cento è divampato nella zona di Madonna degli Ammalati, nel comune di Misterbianco. Il modulo antincendio dei volontari dell’Esaf è intervenuto prontamente per spegnere l’incendio che minacciava alcune case di periferia.
“Siamo intervenuti con le lance e con i soffiatori abbatti fuoco” racconta Rosario Sciuto presidente dell’associazione Esaf rientrando a casa dopo una giornata di attività molto impegnativa. “Eravamo in quattro e quando abbiamo capito che non riuscivamo a tenere a bada le fiamme abbiamo chiamato i rinforzi. Prima ci hanno raggiunto i nostri colleghi volontari con il camioncino dotato di modulo da mille litri di acqua e poi sono arrivati i vigili de fuoco che hanno completato le operazioni di spegnimento. Sempre nella giornata di oggi siamo intervenuti altre due volte, esattamente in Via Palermo, nel comune di Catania, ci sono stati altri due principi di incendio che hanno minacciato più volte le case della zona”.
Gli incendi di interfaccia costituiscono un grosso rischio soprattutto per quelle case che si trovano a ridosso di zone naturali. Aree con vegetazione secca e sterpaglie che, specialmente in questo periodo di grande caldo costituiscono una grave minaccia per l’incolumità di molte case di periferia. Oggi nella provincia di Catania erano attive ben otto squadre di volontari. Gente semplice e autentica che non riceve alcun pagamento per l’attività svolta, e che mette a disposizione della comunità il proprio tempo e la propria vita. Persone che credono fermamente nei valori di solidarietà e di rispetto dell’ambiente, valori che stanno alla base dei principi ispiratori della protezione civile. Da quando i volontari sono stati formati e abilitati a dare supporto ai Vigili del Fuoco e al Corpo Forestale della regione, il controllo del territorio è più serrato. La sala operativa unificata, ospitata dal corpo forestale, a San Giuseppe La Rena, offre inoltre un quadro d’insieme di tutte le forze in campo aumentando la capacità di risposta alle emergenze in maniera coordinata e più efficace.
“Ci sono circa 70 nuclei di volontari che, quotidianamente, presiedono il territorio regionale e svolgono compiti di mitigazione del rischio di incendi di interfaccia, la situazione per ora è sotto controllo ma è bene mantenere alta l’attenzione – spiega a LiveSiciliaCatania, Calogero Foti, capo della protezione civile siciliana – A Catania c’è una situazione di allerta inasprita dall’aumento delle temperature di questo periodo. Anche se non si sono riscontrate particolari criticità, di fatto i volontari e i funzionari di protezione civile sono costantemente reperibili e danno supporto ai vigili del fuoco e al corpo forestale della regione. Quest’anno – continua Foti – sono stati istituiti i Nopi, Nuclei Operativi di Pronto Intervento. Nel caso di incendio di interfaccia il funzionario reperibile di protezione civile dovrà recarsi sul posto dove si trovano i volontari per dirigere le attività sul campo, restando ovviamente in stretto contatto con la sala operativa. È la prima volta in Sicilia che si prevede tale reperibilità per i tecnici del dipartimento e, se ci saranno i fondi, contiamo di estenderla anche ad altre attività di salvaguardia della pubblica incolumità”.
Il rischio incendi reso più elevato dalle alte temperature nei mesi estivi porta i volontari a lanciare un appello di civiltà alla gente. Attenzione ai mozziconi di sigaretta lanciati dall’automobile o prudenza quando si appiccano fuochi per bruciare roveti e sterpai, anche perché sono necessarie le dovute autorizzazioni. Intanto i volontari delle associazioni di protezione civile, di presidio anche domani, si preparano per la prossima settimana a fare i doppi turni.