CATANIA – Da Roma a Catania, passando per Palermo. Ornella Bertorotta, senatrice a 5 Stelle racconta a LivesiciliaCatania l’attività parlamentare, ora che un Governo pare esserci, degli eletti tra le fila del movimento fondato da Beppe Grillo, commenta i risultati del “Modello Sicilia” a Palermo e commenta la campagna elettorale – che per molti ancora deve partire – per la conquista di Palazzo degli Elefanti alle prossime elezioni amministrative.
Senatrice, che succede a Roma?
Finalmente, la settimana scorsa, sono partite le commissioni permanenti, i luoghi in cui si lavora effettivamente sui contenuti per cui noi abbiamo insistito. Sono state elette le cariche all’interno delle commissioni, tutte le forze politiche hanno comunicato i propri rappresentanti. A me è stata assegnata la commissione Bilancio, considerato cheprovengo dal commercio e quindi posso mettere a disposizione le mie competenze.
Che impressione ha di questo nuovo Governo? E come giudica, anche se siamo solo all’inizio, la sua avventura romana?
Noi siamo cittadini comuni e siamo entrati in questo nuovo mondo delle Istituzioni.è chiaro che c’è un mondo nascosto che lavora per la distribuzione del potere, però è anche vero che quello che interessa a noi è lavorare sui contenuti.Noi abbiamo sempre detto che noi ci confrontiamo sui contenuti e vogliamo arrivare al confronto preparati. Infatti, nonostante le commissioni non fossero partite ufficialmente, già da prima avevamo istituito dei gruppi di lavoro, che corrispondevano agli ambiti delle commissioni. A noi interessa il contenuto: l’assegnazione delle poltrone o gli accordi politic a noi non interessano. Noi siamo dei cittadini portavoce e abbiamo il dovere di lavorare per le persone che ci hanno eletto.
Come si comportano le altre forze politiche? Vi snobbano? Vi continuano a etichettare come “grillini”?
Sicuramente tenteranno di farci fare il meno possibile perchè ci vedono come minaccia. Io credo che tra di noi ci siano altissime competenze. Il gruppo è eterogeneo e composto da persone provenienti da diversi ambiti; quello che ci contraddistingue dagli altri, forse, è il fatto che noi vogliamo veramente fare. Nelle altre forze politiche invece funziona diversamente: pochissimi studiano veramente i meriti delle questioni. Noi vogliamo studiare e capire cosa stiamo facendo. Si dice che, in Parlamento, si lavora solo tre giorni a settimana. Noi gli altri giorni li passiamo a studiare perchè vogliamo arrivare al voto con cognizione di causa. Credo che siamo all’altezza e qualcuno se ne sta rendendo conto.
Lei lo stipendio lo ha restituito?
L’ho accantonato. Uno dei tre questori che sono al senato ha fatto immediatamente richiesta di aprire un capitolo di bilancio proprio per restituire allo Statole eccedenze che rimangono dalla diaria. Sull’indennita non c’è discussione: il 50 per cento la restituiscono tutti. Il problema riguarda la diaria, perchè ognuno ha le sue esigenze e dobbiamo trovare un metodo che non scontenti nessunoe che non favorisca nessun altro. All’Ars ci hanno messo sei mesi per fare aprire questo capitolo di bilancio, chissà quanto ci vorrà per fare lo stesso lavoro a livello nazionale.
A proposito di Ars: il “modello Sicilia” esiste secondo lei? Ed è possibile replicarlo Roma?
Secondo me sì. Beppe Grillo è contentissimo di quello che stanno facendo i ragazzi all’Ars e del lavoro che stanno portando avanti. Entrare in politica con il Movimento ha molti svantaggi, ma regala anche un sacco di soddisfazioni.
Per quanto riguarda Catania, invece, qual è la situazione? Sembra che in città il Movimento non sia proprio compatto sul nome di Lidia Adorno.
Non c’è nessuna spaccatura. Il nostro movimento si muove sempre attraverso le assemblee, il confronto, a volte non si è d’accordo, altre volte si arriva a obiettivi comuni senza difficoltà. A livello amministrativo, comunque, Catania è sempre stato molto difficile organizzare una campagna elettorale. Noi cerchiamo di portare avanti anche a livello locale l’idea che la politica sia un servizio e che si debbano affrontare i problemi reali. Per quanto riguarda la candidatura, è arrivata la certificazione dello staff di Grillo che attesta l’onestà dei componenti delle liste ma anche la partecipazione precedente all’interno di altre forze politiche. Il fatto che Lidia Adorno si fosse già presentata alle elezioni non è stato affatto un problema. È qualcosa che è avvenuto tanti anni fa e poi non è stata mai eletta, per cui non c’è affatto incompatibilità. Anche allora, credo, che lei si sia scommessa in politica con lo stesso spirito. Per quanto riguarda, invece, i mancati confronti pubblici, posso dire che Lidia ha semplicemente preferito essere ligia al dovere e ha voluto aspettare questa certificazione di Grillo per avviare l campagna elettorale.