RIPOSTO. “Una volta Riposto era la perla dello Ionio, oggi è un disastro assoluto”, non usa mezzi termini Enzo Caragliano, candidato sindaco del comune marinaro, e definisce fallimentare l’esperienza amministrativa di Carmelo Spitaleri. A partire dalla situazione economica dell’ente, secondo Caragliano ancora poco chiara. “Non si sa ancora quale sia il debito vero e proprio — spiega a LiveSiciliaCatania — Intanto dobbiamo vedere se è possibile evitare il dissesto. Altrimenti dovremo rimboccarci le maniche e partire da zero. Sono convinto che con energie e sacrifici, piano piano ritorneremo a sollevarci. Colleghiamoci con i comuni vicini, snelliamo la macchina dell’ente, creiamo dei servizi consorziati. Questo è cominciare a mettere qualche pietra su cui poter costruire il futuro e il rilancio dell’ente e della città di Riposto”.
Caragliano si dice pronto ad affrontare la sfida e lancia la sua proposta per la città, elencando le priorità. “Bisogna garantire la pulizia e i servizi che sono cose essenziali che il cittadino paga — dichiara Caragliano — E poi rilanciare il turismo, completando quel famoso porto che torna continuamente ad ogni competizione elettorale. Credo che ancora le attività di base, cioè quei lavori che lo renderanno usufruibile, debbano ancora iniziare ma già si parla di appalto e concorso. Non so come mai. Bisogna poi favorire — prosegue ancora – gli imprenditori ed i loro investimenti, sfruttando il porto come volano. E poi vedere se si può realizzare la famosa banchina per l’attracco delle grandi navi da turismo”.
Il turismo resta il volano principale dello sviluppo economico ripostese. Caragliano definisce inconsistenti le misure adottate in materia dall’attuale primo cittadino.”Ha fatto la zona a traffico limitato e i famosi solarium. Se questo significa rilanciare la movida ripostese — commenta sarcasticamente Caragliano – credo che siamo completamente a zero. Riposto si sta riducendo ad avere solo gente anziana. I nostri giovani la sera escono fuori. Dobbiamo farli ritornare così come era negli anni ’80, in cui la città era vivibile, in cui si partecipava, in cui il sociale era incentivato e i ragazzi rimanevano in zona e partecipavano a tutto quello che era l’attività dell’ente”.
E sulle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto Carmelo Spitaleri, dice: “Molti partiti si danno delle regole, che però sono come le maniche di un camice o di una giacca. A seconda di chi li indossa si possono allungare o accorciare. Le regole quando vengono date devono essere rispettate soprattutto da chi le va predicando quando si tratta di vicende altrui. E’ una vicenda che mi auguro possa chiarire — conclude Caragliano — e nessuno finora ci ha speculato”.